31/03/11

graviera naxou



Un altro formaggio DOP,  che si produce esclusivamente nell’isola di Naxos, nelle Cicladi.
E’ considerato uno dei migliori formaggi greci.
Si produce con latte di mucca. Di colore leggermente giallognolo, di pasta dura con piccoli fori e con crosta esterna.
Ha una maturazione media, di circa 3 mesi.
Di sapore leggermente dolce, profuma di noci e mandorle.
Si usa sia per la preparazione di pietanze sia come formaggio da tavola.
E’ delizioso per accompagnare i frutti tipici dell’estate (fichi, uva, meloni).

30/03/11

peperoni ripieni di riso (piperiès ghemistès)


Un classico della cucina greca sono le verdure ripiene. Pomodori, peperoni, melanzane, zucchine, qualsiasi verdura si svuota e si riempie. Di riso sicuramente, a volte aggiungendo un po’ di carne, negli ultimi tempi di formaggio, e via dicendo … a fantasia …
Ma la versione classica è quella con il  riso. La propongo qui, modificando soltanto la varietà di peperone per  il motivo che spiego alle note, in fondo.

Ingredienti: (per 2 persone)
  •           4 peperoni varietà  “corno”
  •           4 cucchiai abbondanti di riso a chicco lungo 
  •           2 pomodori medi, freschi e maturi
  •           1 cipolla bianca tritata
  •           1 spicchio d’aglio tritato
  •           prezzemolo tritato
  •           mentuccia tritata
  •           sale, pepe
  •           2 cucchiai di pangrattato
  •           8 cucchiai  da minestra di  olio extravergine di oliva
Procedimento:
Lavare i peperoni, tagliare  la calotta dalla parte del gambo e tenerla da parte,  pulirli  da semi e filamenti, lavarli e asciugarli accuratamente.
Lavare  i pomodori e grattugiarli dai fori grossi  della grattugia. Raccogliere succo e polpa in una ciotola.

Mettere  la metà dei  pomodori in un’altra ciotola e unire lo spicchio d’aglio, la cipolla, la mentuccia, il prezzemolo, il riso, sale e pepe.
Aggiungere 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, mescolare  bene e lasciare riposare per 10 minuti.
.
Con un cucchiaino, farcire  uno a uno fino a 3/4 i peperoni, premendo leggermente verso il basso. Fare attenzione a non riempire fino all’orlo,  perché il riso con la cottura si gonfia e rischia di fuoriuscire dai peperoni.
Chiudere  l’apertura con la calotta   e  adagiarli  in una pirofila leggermente oliata man mano che sono pronti.

Versare sopra un bicchiere di acqua,  l’altra metà dei pomodori grattugiati, un po’ di sale, 4 cucchiai di olio e cospargere il pangrattato.
Coprire  con della carta stagnola e infornare a forno preriscaldato  per circa 1 ora a 190  gradi. Trascorsa l’ora, scoprire la pirofila e continuare  la cottura per altri 10  minuti.

Ritirare dal fuoco, lasciare riposare 10 minuti e servire come piatto unico accompagnandoli con un'insalata greca.

Note: i peperoni “corno” sono quelli più adatti per questa pietanza. Le altre varietà di peperoni che troviamo , sono molto carnosi e dolci e sovrastano i sapori del ripieno.
Per regolarsi con la quantità di riso, calcolare 1 cucchiaio da minestra  per ogni peperone.
Nel caso avanzasse del ripieno, versarlo  in fondo alla pirofila e procedere con la cottura come descritto sopra.




kopanisti kikladon


kopanistì di mykonos


Ho scelto questo formaggio  DOP come terzo, perché è delle Cicladi, perché è arrivata la primavera, perché con la primavera si comincia a sognare il mare, le spiaggie , perché le Cicladi sono superbe  e il formaggio  superlativo.
Si produce con del latte di mucca, pecora, capra, oppure con del latte misto.
Morbido, spalmabile, senza crosta, di colore bianco con una leggerissima sfumatura rosa.
Crudo, di stagionatura media (30-40 gg).
Si produce nelle Cicladi e quella più famosa è di Mykonos.
Il sapore è piccantissimo, tanto che alcuni pensano che ci sia l’aggiunta di  peperoncino che ovviamente non c’è.
Delizioso per accompagnare un bicchiere di vino, rakì, ouzo.


29/03/11

pasta e fagioli








Πιατο της «φτωχης κουζινας», που αναδειχτηκε σε κλασικο της ιταλικης. Οι ριζες του ειναι αμφιβολες, μια και εμφανιζεται ως τυπικο πιατο διαφορων περιοχων, οπως η Lombardia, Veneto, Lazio, Campania, Toscana.
Υπαρχουν πολλες σχολες μαγειρικης, με ντοματα η χωρις, τα ζυμαρικα να βραζονται μαζι με τα φασολια η να προσθετονται αφου εχουν βρασει ξεχωριστα, μερικοι βαζουν pancetta, κοκκαλο απο prosciutto κλπ.
Εγω ειμαι αυτης της σχολης:
Συστατικα:
-          200 γρ. φασολια μπαρμπουνια
-          150 γρ. κοφτο μακαρονακι
-          1 καροτο
-          σελινο
-          1 κρεμμυδι
-          1 σκελιδα σκορδο
-          1 ντοματα μετρια ωριμη ξεφλουδισμενη και κομμενη σε κυβους
-          ½ λιτρο ζωμος λαχανικων
-          10 κουταλιες εξτρα παρθενο ελαιολαδο
-          αλατι, πιπερι
-          2 φυλλα φασκομηλο
Εκτελεση:
Εαν τα φασολια ειναι ξερα, τα βαζουμε απο το προηγουμενο βραδυ σε νερο.
Την επομενη τα σουρωνουμε και τα βαζουμε με κατσαρολα με νερο μεχρι να τα σκεπασει και 2 δαχτυλα παραπανω, προσθετουμε 2 φυλλα φασκομηλου και τα βραζουμε για 1 ωρα.
Τα σουρωνουμε και τα βαζουμε σε ενα πιατο. Κραταμε το ζουμι.
Ψιλοκοβουμε το καροτο, το σελινο, το κρεμμυδι και την σκελιδα σκορδου. Σε ενα βαθυ τηγανι βαζουμε το λαδι και τσιγαριζουμε ελαφρα τα λαχανικα. Προσθετουμε τους κυβους της ντοματας. Οταν η ντοματα λειωσει, προσθετουμε 2 κουταλες ζωμο. Αλατιζουμε, και τριβουμε λιγο μαυρο πιπερι.
Προσθετουμε τα φασολια και τα αφηνουμε να ψηθουν για περιπου 10 λεπτα μαζι με τα λαχανικα.
Προσθετουμε νερο στο ζουμι των φασολιων που κρατησαμε, αλατιζουμε, και μισοβραζουμε το ζυμαρικο. Το σουρωνουμε και το προσθετουμε στα φασολια. Τελειωνουμε το βρασιμο, προσθετοντας ζωμο, εαν χρειαστει.
Τριβουμε μαυρο πιπερι (προαιρετικο).
Για 2.
                           __________________________________

Piatto della “cucina povera” , diventato un classico della cucina italiana.
Le sue origini sono incerte, visto che in  diverse regioni, come la Lombardia, il Veneto, il Lazio, la Campania, la Toscana, appare come piatto tipico.
Ci sono varie scuole di pensiero, con pomodoro o senza, cuocere la pasta con il fagioli o aggiungerla dopo averla cotta in parte separatamente, alcuni usano  la pancetta, l’osso di prosciutto ecc.
Io appartengo a questa scuola:
Ingredienti:
-          200 gr. di fagioli borlotti
-          150 gr. di pasta corta
-          1 carota tritata
-          1 gambo di sedano tritato
-          1 cipolla tritata
-          1 spicchio d’aglio tritato
-          1 pomodoro maturo spellato e tagliato a dadini
-          ½ lt. di brodo vegetale
-          10 cucchiai di olio extra vergine di oliva
-          sale, pepe
-          2 foglie di salvia
Procedimento:
Se i fagioli sono secchi, li mettiamo a mollo per una notte.
Il giorno dopo li scoliamo, li mettiamo in una pentola con dell’acqua fredda fino a coprirli e 2 dita sopra, aggiungiamo 2 foglie di salvia e facciamo bollire per 1 ora.
Scoliamo e teniamo da parte sia i fagioli che l’acqua dove hanno bollito.
In una padella profonda, facciamo soffriggere leggermente la carota, il sedano, la cipolla e l’aglio finemente tritati. Aggiungiamo i dadini del pomodoro. Quando si sarà disfatto, aggiungiamo 2 mestoli di brodo vegetale caldo. Saliamo, maciniamo un po’ di pepe e lasciamo asciugare un po’.
Aggiungiamo i fagioli e facciamo cuocere per circa 10 minuti.
Nell’acqua dove abbiamo cotto i fagioli e tenuta da parte, aggiungiamo dell’acqua, saliamo, e  cuociamo fino a metà cottura la pasta. La scoliamo e l’aggiungiamo ai fagioli.
Finiamo la cottura, aggiungendo, se necessario, del brodo.
Maciniamo del pepe nero (facoltativo).
Per 2. 


kasseri

kasseri

 
Se la feta è il re dei formaggi, il kassèri è sicuramente il principe.
Dopo la feta, è il secondo formaggio per consumo.
E' un formaggio di latte di pecora (eventuale aggiunta di latte di capra è consentita fino al 20%),  di pasta semidura, lavorato con la tecnologia della pasta filata.
Di stagionatura media (minimo 3 mesi), di colore giallognolo, compatto, senza buchi.
Si produce nelle zone di Macedonia, Tessaglia, Egeo nord e centrale.
Ha ottenuto il riconoscimento DOP.

Formaggio amatissimo, morbido alla masticazione, si mangia da solo oppure si usa per preparazioni culinarie.
E' consigliabile toglierlo dal frigorifero circa mezz'ora prima di consumarlo perchè possa sprigionare il suo aroma.

28/03/11

feta


feta

Naturalmente non si può che cominciare dal re dei formaggi! La FETA. Quasi sinonimo di formaggio per un greco.
E’ un formaggio di latte di pecora con aggiunta di latte caprino (fino a un massimo del  30%), di pasta semidura,  crudo, bianco, leggermente acidulo.
Ha una stagionatura media di almeno 2 mesi in botti di legno o di latta.
Si conserva in salamoia.
Si produce nelle zone di Tracia, Macedonia, Epiro, Tessaglia, Peloponneso ed Egeo nord e centrale.
Ha ottenuto il marchio DOP nel 1996.
I suoi impieghi sono innumerevoli. Da solo, condito con un pò di pepe e un filo di olio, nell'insalata di pomodori, nelle torte salate, accompagnando la frutta (feta e anguria sono un classico dei giorni caldi dell'estate, abbinamento che rinfresca e rimineralizza).


i formaggi

-          Mangia, compare, delle olive.
-          Va bene anche il formaggio!
Recita un detto, per sottolineare la bontà del formaggio. Io pure appartengo alla categoria del compare che preferisce il formaggio, anche se devo dire che negli ultimi 3 anni per ragioni di linea tendo a mangiarne occasionalmente.
Forse sembrerà paradossale proporre i formaggi greci in un blog che si rivolge agli italiani.  Ma la Grecia ha un’antica tradizione in fatto di formaggi, purtroppo poco conosciuti nel resto del mondo. Basti dire che i formaggi con il riconoscimento DOP a oggi, sono 20.
Non è mia intenzione qui dilungarmi, oltretutto mi manca la conoscenza per farlo in modo adeguato.
La mia intenzione è di proporre i formaggi greci che hanno ottenuto il riconoscimento DOP, con una piccola scheda per ciascuno di loro.
Ringrazio sentitamente il sig.  elias mamalakis che mi ha permesso di attingere dal suo sito le informazioni e le foto che mi servono.

26/03/11

fava la greca


Non sono mai riuscita a trovare in italia  quello che in grecia si chiama fava. Sono dei piselli gialli spaccati, che in Grecia si trovano ovunque. Sfusi, oppure confezionati.
Eccola cruda:
fava greca

24/03/11

skordalia (purè di patate all’aglio)

Me l’ha chiesto mia figlia, quindi non si può che obbedire. Le mamme greche non sono da meno da quelle italiane!!!!!
Preparazione per eccellenza per il 25 marzo, che in Grecia è doppia festa. Religiosa e nazionale. In questo giorno, che immancabilmente cade nella quaresima, si interrompe il digiuno quaresimale, mangiando per una e unica volta proteine animali.  Filetti di baccalà fritti,  accompagnati da skordalia.
In alcune isole dello ionio si chiama agliata, comprensibilmente!

23/03/11

Pasta alla Norma

To blog εχει γενεθλια. Κλεινει εναν μηνα.  Το οποιον σημαινει οτι εδω και ενα μηνα τρωμε ελληνικα! Σημερα λοιπον, ειχα ορεξη να φιαξω και να φαω ζυμαρικα. Και μια που ειχαμε μια ομορφη ημερα με ηλιο, ειπα να φιαξω κατι καλοκαιρινο. Αυτο που ακολουθει.

Πιατο απο την Κατανια γνωστο σε ολον τον κοσμο, χρωσταει το ονομα του στον κωμωδιογραφο Nino Martoglio,  που το παρομοιασε με την οπερα «Norma» του Vincenzo Bellini, υποδυκνειοντας την ομορφια του.
Συστατικα:
-          320 γρ. ζυμαρικα  (spaghetti, penne rigate,  maccheroni)
-          250 γρ. μελιτζανες
-          700 γρ. τοματες για σαλτσα ωριμες – εναλλακτικα 1 κουτι αποφλειωμενα τοματακια
-          2 σκελιδες σκορδο
-          10 – 12 φυλλα πλατυφυλου βασιλικου χοντροκομμενο με τα χερια
-          2 -3 φυλλα βασιλικου ολοκληρα για την διακοσμηση
-          λαδι ελιας εξτρα παρθενο (5 κουταλιες περιπου)
-          αλατι, πιπερι
-          ανθοτυρο αλμυρο (ricotta salata), εναλλακτικα εαν δεν υπαρχει, μπορουμε να χρησιμοποιησουμε μυζηθρα
-          λαδι για τηγανισμα
Eκτελεση:
Πλενουμε τις μελιτζανες, κοβουμε το κοτσανι, και τις κοβουμε σε λεπτες φετες.
Βαζουμε τις φετες σε σουρωτηρι, σε σειρες, με λιγο χοντρο αλατι πανω απο καθε σειρα, τις σκεπαζουμε με ενα πιατο, και βαζουμε πανω στο πιατο ενα βαρος για να πιεζονται.  Τις αφηνουμε ετσι για μια ωρα, για να ξεπικρισουν. Αφου περασει μια ωρα, τις ξεπλενουμε και τις στεγνωνουμε καλα.
Ετοιμαζουμε την σαλτσα. Πλενουμε τις ντοματες, τις ριχνουμε σε καυτο νερο για μερικα δευτερολεπτα και τις βγαζουμε, αφηνουμε να κρυωσουν λιγο και τις ξεφλουδιζουμε. Τις κοβουμε σε μικρους κυβους. 
Bαζουμε σε τηγανι το λαδι, και τσιγαριζουμε ελαφρα το σκορδο με τα μισα φυλλα του βασιλικου που εχουμε κοψει. Προσθετουμε την ντοματα, αλατι, φρεσκοτριμενο πιπερι και αφηνουμε να σιγοψηθει μεχρι σχεδον να εξατμιστουν τα υγρα. Λειωνουμε με ενα πηρουνι τις ντοματες η εαν θελουμε την σαλτσα εντελως λεια, τις περναμε απο τον μυλο. Εγω προτιμω να αισθανομαι μερικα κομματια, οποτε τις λειωνω με ενα πηρουνι.
Τηγανιζουμε τις μελιτζανες σε μπολικο καυτο λαδι.  Τις βαζουμε σε χαρτι κουζινας για να απορροφηθει το λαδι. Κραταμε 4 για την διακοσμηση και τις υπολοιπες τις κοβουμε σε λουριδες.
Βραζουμε το ζυμαρικο σε αλατισμενο νερο ακριβως οπως υποδυκνειεται στην συσκευασια, το σουρωνουμε και το ριχνουμε στο τηγανι με την σαλτσα.
Ριχνουμε τα υπολοιπα χοντροκομμενα φυλλα του βασιλικου, τις λουριδες απο τις μελιτζανες και αρκετο τυρι φρεσκοτριμμενο σε λεπια.
Ανακατευουμε και γυριζουμε σε πιατο. Τελειωνουμε διακοσμωντας με τα ολοκληρα φυλλα βασιλικου, τις φετες μελιτζανας, και λιγο ακομη τυρι τριμμενο.
Για 4 ατομα.
                 ___________________________
Il  blog compie un mese. Il chè significa che da un mese a questa parte mangiamo alla greca.  Oggi invece, mi è venuta voglia di fare e mangiare della pasta. E siccome è stata una bella giornata di sole, ho pensato di fare qualcosa di estivo. Questo che segue.

Piatto catanese, celebre in tutto il mondo, deve il suo nome al commediografo Nino Martoglio, che l’ha paragonato alla “Norma” di Vincenzo Bellini, per indicarne la bontà.
Ingredienti:
-          320 gr. di pasta (spaghetti, maccheroni, penne rigate)
-          250 gr. melanzane
-          700 gr. pomodori perini maturi (in alternativa 1 scatola di pelati)
-          2 spicchi di aglio
-          10-12 foglie larghe di basilico spezzettate grossolanamente con le mani
-          2-3 foglie di basilico intere per la decorazione
-          olio extra vergine di oliva (circa 5 cucchiai)
-          sale, pepe
-          ricotta salata
-          olio per friggere
Procedimento:
Laviamo le melanzane, tagliamo il gambo e le affettiamo sottilmente. Mettiamo le fette in uno scolapasta, a strati, spargendo un po’ di sale grosso a ogni strato, poggiamo sopra  un piatto e su questo  un peso per creare pressione. Le lasciamo così per 1 ora per farle spurgare. Trascorsa un’ora, le sciacquiamo e le asciughiamo bene.
Prepariamo la salsa. Buttiamo i pomodori in acqua bollente per qualche secondo, li togliamo e appena raffreddati un po’ li sbucciamo. Tagliamo a dadini.
Mettiamo l’olio in una padella, aggiungiamo l’aglio e metà delle fogli spezzettate di basilico, e soffriggiamo leggermente. Aggiungiamo i pomodori, sale, pepe appena tritato, e lasciamo cuocere a fuoco dolce finchè non evaporano i liquidi. Una volta pronta, schiacciamo con una forchetta i pezzi dei pomodori, oppure se  vogliamo la salsa liscia del tutto, passiamo dal passaverdura. Io li preferisco un po’ grossolani, per cui li schiaccio con la forchetta.
Friggiamo le melanzane in abbondante olio bollente, e le appoggiamo su carta da cucina per far assorbire l’olio. Teniamo 4 per la decorazione e le rimanenti le tagliamo a striscioline.
Cuociamo la pasta in acqua salata, seguendo le indicazioni riportate sulla confezione, scoliamo e versiamo nella padella con il sugo.
Aggiungiamo le rimanenti foglie di basilico spezzettate, e le strisce di melanzana e del formaggio a scaglie appena grattugiato.                                                                                                                                  
Mescoliamo e giriamo sul piatto di portata. Finiamo decorando con le foglie intere del basilico,  le fette di melanzana e  un po’ di formaggio grattugiato.
Per 4 persone

20/03/11

ceci con cipolle e rosmarino (revithia me kremidia ke dendrolivano)


Ho trovato questa ricetta in questo bel blog http://foodjunkie.eu/ e ho voluto provarla. Ho preso qualche iniziativa e apportato qualche piccolissima modifica.
Ingredienti:
-          250 gr. di ceci
-          2 cipolle medie tagliate a strisce sottili (ho usato cipolle rosse)
-          1 tazzina di olio extravergine di oliva
-          1-2  peperoncini piccanti tritati
-          2 rametti di rosmarino tritato
-          sale
-          rametti di rosmarino per la decorazione
Procedimento:
mettiamo a mollo i ceci per circa 24 ore. (non usare bicarbonato). Dopo l’ammollo, li scoliamo, li sciacquiamo, li mettiamo in una pentola con dell'acqua che arriva oltre i ceci fino a 4-5 cm e facciamo bollire a fuoco lento per circa 1 ora. Togliamo la schiuma che si forma. Saliamo verso fine cottura.
Nel frattempo, mettiamo in una padella metà dell’olio, e in fuoco dolcissimo facciamo cuocere le cipolle a padella coperta per circa 10 minuti. Togliamo il coperchio  e cuociamo  per circa 20 minuti ancora, avendo cura di mescolare ogni tanto.
Togliamo le cipolle e nella stessa padella mettiamo il trito di rosmarino e peperoncino e facciamo soffriggere.
Quando i ceci saranno morbidi, li scoliamo, li mettiamo in una pirofila, versiamo il trito di rosmarino e peperoncino, l’altra metà dell’olio e mescoliamo.
Versiamo sopra le cipolle e aggiungiamo 1 mestolo dell’acqua di cottura dei ceci.
Copriamo con della carta stagnola, e facciamo cuocere nel forno per circa 30 minuti a 170-180 gradi.
Togliamo la carta stagnola e continuiamo la cottura  per ancora 15 minuti.
           

18/03/11

kolokithàkia ghemistà (zucchine ripiene di riso)




Era un po’ che le volevo fare, ma per un motivo o per l’altro rimandavo. Oggi avevo voglia di mangiare del riso, sicchè ne ho approfittato.
Ingredienti:
-          1 kg. di zucchine medie dello stesso calibro
-          300 gr. carne trita di manzo
-          1 tazzina da caffè di riso arborio
-          1 cipolla bionda media tritata
-          prezzemolo tritato
-          3-4  pomodori medi maturi
-          1 cucchiaino di sale
-          ½ tazzina di caffè olio extravergine di oliva
Procedimento:
Laviamo bene zucchine e pomodori.
Prendiamo una zucchina alla volta,  tagliamo  perpendicolarmente un pezzo dall’estremità del gambo e le svuotiamo con l’apposito attrezzo, facendo ben attenzione a non romperle o sfondarle.
Se non disponiamo dell’attrezzo, si presta bene anche un cucchiaino.
Una volta svuotate le adagiamo su un piatto  e prepariamo il ripieno.
Mescoliamo la carne, il riso, la cipolla, il prezzemolo, metà dell’olio e metà del sale. Lavoriamo bene con le mani per amalgamare bene.
Riempiamo le zucchine, spingendo leggermente il ripieno verso il fondo e avendo cura di non riempire fino all’orlo per evitare che il ripieno fuoriesca.
Da un pomodoro, ricaviamo delle fettine più o meno della misura dell’apertura della zucchina, e con queste le chiudiamo. Mettiamo le zucchine in una pirofila.
Se dovesse avanzare del ripieno e a me ne avanza sempre, facciamo delle piccole polpettine a forma tonda o oblunga e cuociamo insieme alle zucchine.
In una padella, mettiamo l’altra metà dell’olio, i pomodori passati dalla grattugia, il sale, e facciamo cuocere per 2-3 minuti.
Versiamo il sugo sulle zucchine. Copriamo la pirofila con della carta stagnola, e facciamo cuocere per circa 1 ora a 180 gradi. Togliamo la stagnola e continuiamo la cottura per ancora mezz’ora.
Si mangiano tiepide. E’ un piatto completo, visto che contiene amidi, proteine e verdure, quindi basta abbinare un po’ di formaggio ed è sufficiente così.
La polpa delle zucchine la uso per fare una frittata al forno.
I miei amici greci trovano che io stia sempre indietro con l’olio. Vero che in grecia l’olio si usa in quantità faraoniche, ma  Io voglio proporre un uso più moderato. In fondo qui posto quello che mangio.

tyrokafteri (crema piccante di feta e yogurt greco)



La tyrokafterì, letteralmente formaggio piccante, fa parte della vastissima gamma di creme che noi adoriamo spalmare sul pane o meglio sulla pita per souvlaki e mangiare come antipasto. 
E' una delle poche tipiche ricette  greche che prevede l'uso del peperoncino piccante. Rosso o verde, conferisce una colorazione diversa alla crema secondo il colore del peperoncino che si utilizza. 
Potete farla usando il peperoncino che più vi piace, a patto che sia fresco,  nella quantità che riuscite a sopportare ma senza strafare. Nella cucina greca il sapore piccante è molto moderato.
Servitela con del pane abbrustolito come antipasto per accompagnare un bicchierino di ouzo o di tsipouro.

15/03/11

revanì

Questo dolce lo faccio da quando mia figlia era piccola. Ne andava matta. Siccome non riusciva a ricordare il nome, lo chiamava “dolce sciroppato”. Leggendo gli ingredienti si capirà il perché.
Ingredienti:
-          ½ tazza da tè di burro
-          ¼ di tazza da tè di zucchero
-          2 uova (3 se sono piccole)
-          buccia grattugiata di limone o arancia (io metto il limone)
-          1 tazza da tè semolino
-          ½ tazza da tè farina per tutti gli usi
-          1 ½ cucchiaino di bicarbonato di sodio (in grecia si usa il baking powder, che non riesco a trovare ma  si sostituisce egregiamente con il bicarbonato)
-          1 manciata di mandorle
Per lo sciroppo
-          1 ½  tazze da tè zucchero
-          2 tazze da tè acqua
-          1 legnetto di cannella
Procedimento:
Mettiamo il burro in un recipiente e lavoriamo bene con una spatola. Aggiungiamo lo zucchero e continuiamo a lavorare. Aggiungiamo le uova intere. Facciamo attenzione affinchè gli ingredienti si amalgamino bene e non presentino dei grumi.
Aggiungiamo la buccia grattugiata del limone o arancio e il semolino. Mescoliamo la farina con il bicarbonato e aggiungiamo nell’impasto. Mescoliamo bene.
Rovesciamo l’impasto in una teglia dai bordi un po’ alti, calcolando che il dolce lieviterà di un paio di centimetri.
Cuociamo nel  forno per circa 40 minuti a 180 gradi.
Nel frattempo prepariamo lo sciroppo. Facciamo bollire per 2-3 minuti lo zucchero con l’acqua e il legnetto di cannella.
Appena il dolce sarà pronto, lo togliamo dal forno e versiamo lo sciroppo. Se sembra che  strabordi, aspettiamo qualche secondo o minuto, perché il dolce lo assorba e finiamo di versarlo.
Quando si raffredda, lo giriamo su un piatto. Spargiamo sopra le mandorle sbucciate e tritate grossolanamente nel mortaio.

09/03/11

tzatziki (salsa allo yogurt e aglio)


dolmadakia (involtini con foglie di vite)



Ingredienti:
-          foglie di vite
-          1 tazzina da caffè riso
-          2 tazzine da caffè cipolla bianca tritata
-          1 tazzina da caffè olio extra vergine di oliva
-          mentuccia tritata, prezzemolo tritato, sale, pepe
Procedimento:
In un pentolino facciamo imbiondire la cipolla con metà dell’olio. Aggiungiamo 1 tazzina di acqua calda, sale, pepe, la mentuccia e il prezzemolo, e per ultimo il riso. Mescoliamo e facciamo bollire lentamente finchè non si assorbano tutti i liquidi. Spegniamo il fuoco e lasciamo raffreddare..
Facciamo scottare le foglie e le asciughiamo. Teniamo quelle più dure da parte.
Prendiamo una foglia, la apriamo bene, (la parte più ruvida è quella interna) mettiamo un cucchiaino del ripieno di riso e la avvolgiamo. (prendiamo la parte bassa della foglia, copriamo il ripieno arrotolando fino a metà altezza, giriamo o lati sul ripieno, finiamo arrotolando per l'altezza della foglia - vedere foto in fondo al post).
Stendiamo sul fondo di una pentola alcune foglie (quelle che abbiamo tenuto da parte)  e sopra sistemiamo  gli involtini a strati, uno sopra l’altro. Aggiungiamo sale e pepe, una tazzina di acqua, il succo di mezzo limone e l'olio rimanente.  Adagiamo sugli involtini un piatto rovesciato e li lasciamo cuocere lentamente per circa 40-50 minuti, a pentola coperta.
Si servono freddi come antipasto, accompagnati da tzatziki.
Nota: se  usiamo foglie in salamoia, prima le facciamo scottare e le sciacquiamo abbondantemente, facendo attenzione a non romperle.
Con questa quantità di riso, otteniamo circa 10-12 involtini. Molto dipende dalla grandezza delle foglie.

Ho sperimentato diverse qualità di riso per capire quale sia meglio. in grecia si usa una qualità  adatta per i ripieni, e come tale viene venduto.
qui ho usato l'arborio che mi sembra meglio si adatti.

nota autobiografica: la prima volta che mia madre è venuta a milano, siamo andati in gita nell' oltrepò pavese. quando ha visto tutti i vigneti con le foglie belle tenere, voleva raccoglierne un pò per fare degli involtini. per vari motivi gliel'abbiamo impedito, non per ultimo perchè i vigneti probabilmente erano irrorati di qualche antiparassitario!!!!!

ho scoperto proprio oggi, 24 marzo,  questa bellissima sequenza di foto su come arrotolare gli involtini. per chi voglia cimentarsi pazientemente!!!! ringrazio il  blogger che generosamente  mi ha dato il permesso di postarle.

a regola d'arte



06/03/11

halvàs (budino di semolino)

Ecco un dolce quaresimale, visto che  tutti gli ingredienti sono di origine vegetale.
Molto semplice e veloce da preparare, fa parte della tradizione dolciaria casalinga greca.
 Budino di semolino
Ingredienti:
-          1 parte di olio extravergine di oliva
-          2 parti di semolino
-          3 parti di zucchero
-          4 parti di acqua
Procedimento:
Versiamo l’olio in una pentola a fuoco dolce e appena sarà caldo versiamo il semolino. Tostiamo mescolando in continuazione, finché non prende un colore castano chiaro.
Nel frattempo, avremmo preparato lo sciroppo, mettendo in un pentolino acqua e zucchero. Facciamo attenzione a non farlo bollire, ma spegnere quando sarà caldo e lo zucchero sciolto.
Versiamo lo sciroppo nel semolino quando sarà tostato e mescoliamo bene. Pian piano il semolino si rapprende diventando abbastanza solido.
Versiamo a piacimento una manciata di pinoli, uvetta, mandorle sbiancate  tagliate a striscioline, farina di cocco. (uno di questi oppure tutti insieme). Qui ho usato pinoli e farina di cocco.
Mescoliamo bene e versiamo in uno stampo distribuendo uniformemente e livellando con un cucchiaio. Non c’è bisogno di oliare lo stampo visto che il budino ne contiene tanto.
Quando sarà freddo lo giriamo sul piatto di portata e spruzziamo un po’ di polvere di cannella.
Per farlo più leggero, ho usato ½ parte di olio, partendo da 2 tazze da thè di semolino.