Già nell’Odissea si racconta che il ciclope Polifemo aveva greggi di pecore che portava a pascolo e produceva formaggio. Immagino che una volta macellato l’agnello lo infilzava in uno spiedo e lo cuoceva sul fuoco, modalità di cottura primitiva e archetipica tutt’ora in uso nelle campagne e in generale nella provincia.
La
tradizione, aldilà dei simbolismi religiosi, nata per selezionare i capi quando si va verso la lunga,
calda e arida estate greca e il cibo disponibile per il bestiame
diminuisce drasticamente, è destinata a soccombere, è chiaro. Negli
ultimi anni si sollevano con sempre maggior frequenza voci contrarie
a tale barbarie come ebbe a definire questa tradizione qualche giorno
fa Mikis Theodorakis. Quando tutti rivendicano le stesse cose è il
momento per tutti di rinunciare.
Anche io ormai pur adorando la carne di agnello la mangio non più di una al massimo due volte all’anno di cui sicuramente una è a Pasqua.
Procedimento:
Anche io ormai pur adorando la carne di agnello la mangio non più di una al massimo due volte all’anno di cui sicuramente una è a Pasqua.
Preparo
perlopiù un cosciotto di agnello, variabilmente condito e
variabilmente accompagnato da verdure che scelgo di volta in volta.
Per questa volta ho preferito prepararlo con la classica ricetta
della grande tradizione della cucina greca.
Prendete
dunque un cosciotto di agnello non disossato perché le ossa danno
più sapore al piatto. Origano, timo, rosmarino, sono erbe aromatiche
che si addicono all’agnello. Sceglietene una di queste e abbinatela
ad aglio, limone e senape per dare un tono aromatico e sapore pulito
al piatto.
Per
le cotture al forno, contrariamente alle cotture su piastra o
griglia, la carne non ha bisogno di essere marinata per ore e ore. Il
sapore è in ogni caso assicurato dalle erbe e spezie che usiamo. Se
non ha bisogno di essere marinata però, ha bisogno di un buon
massaggio. Massaggiate dunque bene la carne strofinandola con gli
aromi scelti, il sale, il pepe e l’aglio e lasciatele riposare per
30 minuti affinchè possa assorbire il sale e i profumi.
La
cottura per almeno metà del tempo totale richiesto deve avvenire con
la carne coperta perché possa restare succosa e morbida. Importante
però scoprire verso fine cottura per colorire la carne.
Ingredienti:
(per 4 persone)
- 1 cosciotto di agnello con l’osso (1.000 – 1.200 gr)
- 4 – 5 patate grandi
- 2 spicchi di aglio
- 1 cucchiaino da tè di senape
- 2 – 3 cucchiai di succo di limone
- mezzo cucchiaino da tè di scorza grattugiata di limone
- 50 ml di olio evo
- 150 ml di vino bianco
- sale
- pepe nero macinato fresco
- rosmarino tritato (1 cucchiaio circa)
Procedimento:
Mezz’ora
prima di infornare l’agnello toglierlo dal frigorifero e portarlo a
temperatura ambiente.
Pestare
gli spicchi di aglio nel mortaio con un pizzico di sale, oppure
schiacciarli con lo spremiaglio.
Lavare
le patate sott’acqua corrente spazzolandole con uno spazzolino da
cucina oppure con la paglietta di ferro. Tagliarle a spicchi e
metterle in una bacinella coperte di acqua fredda per mezz’ora.
Accendere
il forno a 180 gradi.
Mescolare
l’aglio schiacciato o spremuto, il sale, il pepe, la scorza del
limone e il rosmarino tritato. Massaggiare accuratamente la carne per
2 – 3 minuti e lasciare riposare per 1 ora.
Prendere
un barattolino di vetro munito di tappo e metterci dentro la senape,
l’olio, il succo di limone e il vino bianco. Tappare e agitare
vigorosamente per emulsionare.
Prendere
il cosciotto di agnello, metterlo nella teglia da forno e versare
sopra l’emulsione. Infornarlo mettendolo sul ripiano di mezzo del
forno. Lasciate che cuocia per 15 minuti, girarlo dall’altro lato
e cuocere per altri 15 minuti.
Scolare
le patate e asciugarle accuratamente.
Togliere
l’agnello dal forno, mettere le patate nella teglia tutte intorno
al cosciotto e coprire la teglia con della carta stagnola.
Infornare
di nuovo e cuocere per mezz’ora. Trascorsa la mezz’ora girare il
cosciotto, mescolare delicatamente le patate e infornare di nuovo per
ancora mezz’ora. Girare un’ultima volta il cosciotto, mescolare
di nuovo le patate e cuocere per un’ultima mezz’ora, per un
totale di 2 ore di cottura.
Togliere
la carta di alluminio e posizionare la teglia nel ripiano più alto
del forno per 10 minuti per far prendere colore sia all’agnello che
alle patate.
Togliere
dal forno, lasciare riposare per 10 minuti e servire con dello
tzatziki e un’insalata greca.
4 commenti:
L’ho nuovamente preparato anche io. Devo sostituire le foto del mio post sul
Blog ormai vecchia di tanti anni, ora che ci penso. Senape? Wow ottima idea! La prof dona volta lo aggiungerò! Buona serata
Buonissimo. Lo faccio anch'io più o meno così, con l'insalata che si usa qui; ma non ho mai pensato di abbinare dello tzatziki. Può essere un'idea!
Non amo la carne di agnello o di capretto ma la preparavo sempre per Pasqua quando ero in Grecia! Però le patate con la senape ed il limone sono le mie preferite! Χριστός ανέστη!Καλό Πάσχα
@ornella
Αληθως Ανεστη!
si, non a tutti piace la carne ovina. è particolare, secondo me bisogna esserci abituato a certi sapori.
un bacio cara Ornella.
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