La gastronomia non è stata esente da
questa contaminazione. Fino all’epoca bizantina la cucina corfiota
era fondamentalmente una cucina mediterranea basata su olio di oliva,
l grano, vino, erbe spontanee, pesce. La carne si consumava
occasionalmente e soltanto alle feste comandate.
In questo
panorama gastronomico così frugale, i veneziani hanno portato dei
grossi cambiamenti. Nuovi prodotti, nuovi modi di cucinare. Mais,
pomodoro, peperone, spezie, caffè e cioccolato che si sono subito
inseriti nell’alimentazione isolana creando ricette che sono
arrivate pressochè inalterate fino ai nostri giorni. Già dai nomi
di molte di loro si comprende subito l’origine: bianko, bourdeto,
salado, poulenta, sofrito etc.
Va detto però che di questa nuova e
opulenta gastronomia beneficiava soltanto la classe nobile. Le
diseguaglianze sociali ed economiche erano enormi e incolmabili,
inoltre nobili e contadini erano due mondi che poco comunicavano tra
di loro e quando accadeva era soltanto per ragioni contingenti. La
conseguenza inevitabile era che contemporaneamente esistevano due
tipi di cucina: quella nobile e quella contadina.
E’ verso la fine del XIX inizi del
XX secolo che grazie alla costruzione della rete stradale la città
si è collegata con la campagna e le due cucine si sono incontrate e
fuse, creando così la cucina corfiota come la conosciamo oggi.
I tzaletia sono una ricetta tipica
dell’isola e si comprende subito perchè si chiama così. Tzaleti
(singolare) come giallo. Del resto mi ricordo perfettamente una
collega di qualche anno fa che chiamava così i post-it che una volta
si trovavano solo gialli. Gialletti!
I tzaleltia sono delle frittelle che si
preparano soprattutto alla festa del patrono dell’isola, Santo
Spiridione.
La ricetta di per sé non ha nessuna
difficoltà di preparazione. Bisogna fare una pastella con farina di
mais molto fine e farina di grano, arricchirla eventualmente con
uvetta e friggere.
Noterete che non c’è aggiunta di
zucchero. Quest’assenza rende le frittelle molto versatili che
possono diventare sia dolci che salate. Con aggiunta di zucchero a
velo o del miele o qualche confettura se le preferite dolci, oppure
con l’aggiunta di formaggio se le preferite salate.
Io le ho provate sia dolci che salate.
Dolci con uvetta, zucchero e cannella mentre per quelle salate ho
omesso l’uvetta e ho sparso sopra del formaggio a scaglie.
Qui le propongo dolci per rispetto alla
ricetta originale, ma se volete provarle anche salate non ve ne
pentirete.
Ingredienti: (per una decina di
frittelle)
- 180 gr. di farina di mais fine
- 50 gr. di farina 00
- un cucchiaino raso di lievito istantaneo
- 50 ml di spremuta di arancia
- 180 ml di acqua
- olio per friggere
- una manciata di uvetta di Korinto o quella che vi piace
Per finire:
- zucchero a velo
- cannella in polvere
Procedimento: (preparazione 10 min
–attesa 15 min cottura 15 min)
Mettere in ammollo l’uvetta per 15
minuti.
Setacciare le 2 farine con il lievito
istantaneo.
Versare la spremuta di arancia e
mescolare. Aggiungere l’acqua ma non versarla tutta insieme per
capire se serve meno di quella indicata. Il risultato da raggiungere
dovrebbe essere una pastella un poco densa. Aggiungere l’uvetta e
mescolare.
Versare olio da frittura in una padella
per circa 2 cm dal fondo. Quando sarà arrivato a temperatura,
prelevare mezza mestolata di pastella e versarla nella padella con
l’olio bollente. Lasciare che frigga da un lato fino a chè non si
formino delle bolle sulla superfice. Indicativamente serve un minuto.
A questo punto sollevare con una spatola di silicone la frittella e
se vedete che è bella dorata girarla delicatamente dall’altro
lato. Friggere anche dall’altro lato per circa 1 minuto.
Togliere dalla padella e sistemare su
carta assorbente.
Cospargere di zucchero a velo e
cannella, oppure irrorare con un miele, oppure sciroppo di agave o
altro di vostro gradimento.
Servire calde a colazione e/o merenda.
Sono buone anche a temperatura ambiente.
Piatto: il cirmolo
2 commenti:
Grazie!abito a Corfu5da diversi anni e non ne avevo mai sentito parlare. Proverò a farle!bellissimo blog.
grazie mille. sono contenta di aver contribuito a farti conoscere una ricetta nuova!
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