Mangiata come frutto da sola, accompagnata dalla feta che è un classico dell’estate greca, messa nelle macedonie di frutta, spremuta a succo e bevuta, l’abbiamo sempre mangiata in tutti i modi e in grandi quantità. Mia mamma le comperava grandi e intere, d’altronde all’epoca si compravano soltanto intere, ma noi non avevamo il problema di dove metterle al fresco. I suoi frigoriferi professionali erano pronti ad accoglierle e loro ci regalavano un immediato sollievo dal caldo che toglieva il respiro.
La karpouzopita di Milos invece l’abbiamo conosciuta quando eravamo già grandi e scorrazzavamo per le Cicladi. Le angurie trasformate in una delicata torta, senza troppi zuccheri se si escludono quelli contenuti nell’anguria stessa, aromatizzata con cannella e miele profumato.
E’ un dolce del tutto stagionale;
impossibile replicarlo in altri momenti dell’anno e per questo
tanto prezioso. Spartano e lussurioso insieme anche se sembra un
ossimoro, come del resto sono le isole in cui è nato.
Approfittate ora che la stagione è
quella giusta per preparare un dolce che sa di vento e di salsedine,
di isole greche e di caldo.
La karpouzopita non sfugge alla regola
delle ricette tradizionali che vuole che ci siano tante versioni
quante le famiglie che le preparano. La si può trovare più bassa o
più altra, più o meno dolce, con aggiunta di noci o di uvetta,
irrorata di miele oppure no.
L’aggiunta di zucchero e di farina
dipende molto dall’anguria che avete tra le mani. Se è troppo
zuccherina si può omettere del tutto lo zucchero; il mio
suggerimento è di cominciare con qualche cucchiaio di meno a quello
che indico e poi assaggiare per aggiungere eventualmente dell’altro.
Lo stesso vale per la farina. Dipende molto da quanto acquosa è
l’anguria quindi anche qui meglio partire con una quantità minore
di farina e aggiungere dell’altra se necessario. E' tutto un gioco di equilibri dove è la materia prima a dettare le regole.
Non cadete nella tentazione di scolare
l’anguria come fanno alcuni. Un’anguria priva di parte della sua
acqua rischia di diventare stopposa.
L’anguria va tagliata a pezzi
piccoli, possibilmente con le mani che è pure divertente; ma se
proprio non ce la fate è permesso usare il coltello raccogliendo
tutti i succhi che rilascia. Pezzi piccoli ma non invisibili; dadini
di 1 cm sono perfetti; alla fine sotto i denti si deve sentire
qualche pezzo insieme a qualche pezzo di noce che va pestata
grossolanamente nel mortaio.
Ingredienti: (per una teglia di
31x23 cm)
- 1 kg di anguria pulita dalla buccia
- 3 - 5 cucchiai da minestra di zucchero semolato
- 1 cucchiaio da minestra di olio evo + extra per oliare la teglia
- 1 cucchiaio da minestra di miele
- 5 -7 cucchiai colmi da minestra di farina 00 setacciata
- 40 – 50 gr. di noci sgusciate
- 1/2 cucchiaino da tè raso di cannella in polvere
- 100 gr. di sesamo bianco
Procedimento: (tempo di preparazione circa 20 minuti - tempo di cottura 50 minuti)
Pestare le noci grossolanamente nel
mortaio.
Pulire l’anguria dalla buccia,
tagliarla a fette, pesarla. Pulirla scrupolosamente dai semi e
mettere le fette in una grande bacinella. Romperla con le mani o il
alternativa con un coltello a dadini non più grandi di 1 cm. per
lato.
Accendere il forno ventilato a 190
gradi.
Aggiungere nella bacinella con
l’anguria inizialmente 2-3 cucchiai di zucchero, 1 cucchiaio di
olio evo, 1 cucchiaio di miele e la cannella. Mescolare bene. Versare
poco alla volta la farina sempre mescolando. Cominciare prima con 5
cucchiai colmi e se serve ancora aggiungere dell’altra, poca alla
volta. Unire le noci e mescolare. La consistenza finale deve essere
quella di una pastella, non troppo densa. Provate ad assaggiare e se
vi sembra che serva ancora un poco di zucchero aggiungetelo.
Oliare bene una teglia bassa circa e spargere sopra abbondante sesamo. Versare la
pastella di anguria e livellarla bene di modo che sia uniformemente
distribuita nella teglia. L’altezza non deve superare il
centimetro, massimo un centimetro e mezzo. Spargere sopra abbondante
sesamo e infornare.
A modalità ventilata 45 - 50 minuti
di cottura dovrebbero essere sufficienti. Trascorsi 45 minuti,
provate a sollevare un angolo dalla teglia. Se si solleva, è pronta.
Altrimenti lasciatela in forno per altri 10 minuti. Tenete presente
che quando si toglie dal forno potrebbe essere ancora molto morbida
ma lasciandola raffreddare si addensa.
Una volta raffreddata, tagliatela a
quadri e poi a triangoli e servitela a colazione, a merenda, dopo
cena. Accompagnate con del miele extra da parte per chi lo desidera.
Nota: il procedimento con le indicazioni l'ho preso da questo blog che a mio avviso è uno dei più raffinati e colti nel panorama dei blog-
Nota: il procedimento con le indicazioni l'ho preso da questo blog che a mio avviso è uno dei più raffinati e colti nel panorama dei blog-
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