La settimana della
Pasqua comincia con il Sabato di Lazzaro, il Sabato prima della
Domenica delle Palme ed è una delle più importanti feste
dell'Ortodossia dato che simboleggia sia la morte che la vita. E'
l'ultimo e più grande miracolo di Gesù, che ha resuscitato
Lazzaro, morto da quattro giorni.
Sono molte le
usanze, che variano da località a località per quel giorno, la
maggior parte ormai perse nel tempo.
Una di quelle che
sopravvive, sono questi panetti, che altro non è che pane
all'uvetta e si impastano la mattina del Sabato di Lazzaro, uno per
ogni membro della famiglia.
“Lazzaro non
impasti, di pane non ti sazi” secondo il detto popolare e io
ubbidisco! …. si sa mai che sia vero.....
Ingredienti:
- 200 gr. di farina manitoba
- 200 gr. di farina 0
- 1 bustina (10 gr di lievito secco)
- un pizzico di sale
- 150 ml di latte
- 60 gr. di zucchero
- 60 gr. di uva sultanina
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- chiodi di garofano
Procedimento:
Per prima cosa
preparare un lievitino. Scaldare leggermente il latte. Versare 50 ml
in una ciotola, sciogliervi il lievito e versare 100 gr. dai 200 totali di farina manitoba.
Mescolare, coprire e lasciare che lieviti per mezz'ora.
In un'altra ciotola
versare i 300 gr. rimanenti di farina (100 gr di manitoba e 200 di
0), aggiungere il pizzico di sale, lo zucchero, l'uva sultanina
leggermente infarinata e la cannella. Mescolare e unire il lievitino.
Versare anche il latte rimanante e impastare per una decina di
minuti finchè l'impasto non risulti elastico e soffice e non si
attacca alle mani. Mettere in una ciotola oliata, coprire e lasciare
lievitare per un paio di ore.
Quando l'impasto
sarà lievitato, dividerlo in panetti di circa 100-110 gr. cadauno.
Da ogni panetto staccare un piccolo pezzetto che servirà per le
braccia. Dare ai panetti la forma di un salsicciotto e appiattirli
leggermente con il palmo della mano. Formare un cordoncino con il
pezzetto staccato e tagliarlo in due. Posizionare i cordoncini a
destra e sinistra del panetto circa a metà altezza e fissarli
dietro. Con le forbici tagliare in mezzo la parte inferiore del
panetto per formare le gambe. Mettere 3 chiodi di garofano a ogni
panetto. Due per gli occhi e uno per la bocca.
Adagiare i lazarakia
sulla teglia rivestita di carta forno e lasciare che lievitino per
mezz'ora.
Quindici minuti
prima della fine lievitazione accendere il forno a 180 gradi.
Trascorsa la mezz'ora di lievitazione infornare per circa 25 minuti.
Se si vuole un
prodotto vegan, sostituire il latte con acqua e due cucchiai di olio
evo.
9 commenti:
cara Irene, da te imparo sempre tante cose. Mi segnerò anche questa ricetta per la prossima festa di San Lazzaro e ti faccio una domanda: se preparo il "lievitino" mi serve anche la bustina di lievito secco? scusa la profonda ignoranza!
kalò pascha
amelie
@amelie
ma che scusa!!! sono io che chiedo scusa per aver omesso il lievito dentro il lievitino.
ti ringrazio tanto per la segnalazione. ho corretto!
grazie degli auguri.
irene
sono venuti molto carini, non conoscevo questa tradizione greca ! un bacione
Sempre bello leggere di tradizioni alrrui... i panini sono proprio belli!
Sono fantastici, e il sapere che sono pure della tradizione li rende ancor più belli!
E come ogni volta che vedo un lievitato che mi ispira, mi viene voglia di "sglutinarli"
@chiara
ultimamente mi stanno prendendo molto le ricette legate a tradizioni culturali e religiose! :)
@giulia
grazie giulia. diciamo che lo scopo di questo blog è far conoscere la cucina e le tradizioni greche. se qualcuno apprezza ne sono strafelice!
@gaia
grazie. se li sglutini ti linko su fb.
Che carini questi panini " lazzarini " ! E com'è bello conservare e tramandare le tradizioni...Quando lo faccio , mi sento parte della Storia ;))
Gent.ma Irene, seguo con sempre più interesse le buonissime ed interessantissime novità della tua pagina. L'idea dei panetti Lazarakia mi ripoorta un po' indietro negli anni...oltre mezzo secolo fa quando mia madre, a Pescara, in Abruzzo, faceva per il periodo delle feste di Pasqua dei dolcetti a forma di cavalluccio per i maschietti e a forma di bambola per le femminucce. Grazie per ogni buona ricetta e per il contributo culturale che ci dai.
@luciano
grazie mille del tuo commento che apprezzo molto.
Grecia e Italia hanno tanto in comune più di quanto la maggior parte della gente creda.
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