09/04/15

lazarakia


panetti all'uvetta
I miei amici mi considerano fortunata dato che la Pasqua la festeggio non una, ma ben due volte. Può accadere che la Pasqua cattolica coincida con quella ortodossa ma non è la regola. La maggior parte delle volte cadono in giorni diversi, parecchio ravvicinati oppure parecchio distanti. E così quest'anno appena finito di festeggiare la Pasqua cattolica mi preparo a festeggiare quella ortodossa. Devo confessare che la mia Pasqua “preferita” è quella ortodossa, sia perchè è quella della memoria che ormai fa parte del mio dna, sia perchè la festività è talmente sentita in tutto il paese che credenti o no, tutti partecipano ai suoi innumerevoli e svariati da regione in regione riti.

La settimana della Pasqua comincia con il Sabato di Lazzaro, il Sabato prima della Domenica delle Palme ed  è una delle più importanti feste dell'Ortodossia dato che simboleggia sia la morte che la vita. E' l'ultimo e più grande miracolo di Gesù, che ha resuscitato Lazzaro, morto da quattro giorni.
Sono molte le usanze, che variano da località a località per quel giorno, la maggior parte ormai perse nel tempo.
Una di quelle che sopravvive, sono questi panetti, che altro non è che pane all'uvetta e si impastano la mattina del Sabato di Lazzaro, uno per ogni membro della famiglia.
Lazzaro non impasti, di pane non ti sazi” secondo il detto popolare e io ubbidisco! …. si sa mai che sia vero.....

Ingredienti:
  • 200 gr. di farina manitoba
  • 200 gr. di farina 0
  • 1 bustina (10 gr di lievito secco)
  • un pizzico di sale
  • 150 ml di latte
  • 60 gr. di zucchero
  • 60 gr. di uva sultanina
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere
  • chiodi di garofano

Procedimento:
Per prima cosa preparare un lievitino. Scaldare leggermente il latte. Versare 50 ml in una ciotola, sciogliervi  il lievito e versare 100 gr. dai 200 totali di farina manitoba. Mescolare, coprire e lasciare che lieviti per mezz'ora.

In un'altra ciotola versare i 300 gr. rimanenti di farina (100 gr di manitoba e 200 di 0), aggiungere il pizzico di sale, lo zucchero, l'uva sultanina leggermente infarinata e la cannella. Mescolare e unire il lievitino. Versare anche il latte rimanante e impastare per una decina di minuti finchè l'impasto non risulti elastico e soffice e non si attacca alle mani. Mettere in una ciotola oliata, coprire e lasciare lievitare per un paio di ore.

Quando l'impasto sarà lievitato, dividerlo in panetti di circa 100-110 gr. cadauno. Da ogni panetto staccare un piccolo pezzetto che servirà per le braccia. Dare ai panetti la forma di un salsicciotto e appiattirli leggermente con il palmo della mano. Formare un cordoncino con il pezzetto staccato e tagliarlo in due. Posizionare i cordoncini a destra e sinistra del panetto circa a metà altezza e fissarli dietro. Con le forbici tagliare in mezzo la parte inferiore del panetto per formare le gambe. Mettere 3 chiodi di garofano a ogni panetto. Due per gli occhi e uno per la bocca.

Adagiare i lazarakia sulla teglia rivestita di carta forno e lasciare che lievitino per mezz'ora.
Quindici minuti prima della fine lievitazione accendere il forno a 180 gradi. Trascorsa la mezz'ora di lievitazione infornare per circa 25 minuti.

Se si vuole un prodotto vegan, sostituire il latte con acqua e due cucchiai di olio evo.

lazarakia: panetti all'uvetta per il giorno di Lazzaro



9 commenti:

Amelie ha detto...

cara Irene, da te imparo sempre tante cose. Mi segnerò anche questa ricetta per la prossima festa di San Lazzaro e ti faccio una domanda: se preparo il "lievitino" mi serve anche la bustina di lievito secco? scusa la profonda ignoranza!
kalò pascha
amelie

Irene ha detto...

@amelie
ma che scusa!!! sono io che chiedo scusa per aver omesso il lievito dentro il lievitino.
ti ringrazio tanto per la segnalazione. ho corretto!

grazie degli auguri.
irene

Chiara ha detto...

sono venuti molto carini, non conoscevo questa tradizione greca ! un bacione

Giulia Pignatelli ha detto...

Sempre bello leggere di tradizioni alrrui... i panini sono proprio belli!

La Gaia Celiaca ha detto...

Sono fantastici, e il sapere che sono pure della tradizione li rende ancor più belli!
E come ogni volta che vedo un lievitato che mi ispira, mi viene voglia di "sglutinarli"

Irene ha detto...

@chiara
ultimamente mi stanno prendendo molto le ricette legate a tradizioni culturali e religiose! :)

@giulia
grazie giulia. diciamo che lo scopo di questo blog è far conoscere la cucina e le tradizioni greche. se qualcuno apprezza ne sono strafelice!

@gaia
grazie. se li sglutini ti linko su fb.

Ruli ha detto...

Che carini questi panini " lazzarini " ! E com'è bello conservare e tramandare le tradizioni...Quando lo faccio , mi sento parte della Storia ;))

Luciano ha detto...

Gent.ma Irene, seguo con sempre più interesse le buonissime ed interessantissime novità della tua pagina. L'idea dei panetti Lazarakia mi ripoorta un po' indietro negli anni...oltre mezzo secolo fa quando mia madre, a Pescara, in Abruzzo, faceva per il periodo delle feste di Pasqua dei dolcetti a forma di cavalluccio per i maschietti e a forma di bambola per le femminucce. Grazie per ogni buona ricetta e per il contributo culturale che ci dai.

Irene ha detto...

@luciano
grazie mille del tuo commento che apprezzo molto.
Grecia e Italia hanno tanto in comune più di quanto la maggior parte della gente creda.

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