27/05/21

la revythada di Paros

 

 I legumi sono alimenti molto amati dai greci sin dall’antichità e continuano a esserlo anche oggi. Se nella Grecia del Nord si preferiscono perlopiù i fagioli, alle Cicladi e nel Dodecaneso sono i ceci a essere tra i protagonisti della cucina locale dato che essendo molto resistenti, la loro coltivazione ben si adatta al clima secco e caldo dell’Egeo.A Paros si coltivano sin dai tempi antichi e sono di gran lunga i legumi più diffusi dell’isola. La “revythada” (minestra di ceci) è il piatto più noto a base di ceci ed era il piatto principale della Domenica. Talmente importanti nell'alimentazione degli isolani che all'incantevole Prodromos ogni anno si svolge la sagra del cece.

Tutte le ricette di Paros nascondono una storia secolare e hanno una ragione precisa per la quale sono nate.

Sono le parole della nota e amata chef Argirò Barbarigou, originaria dell’isola che conosce meglio di chiunque altro la cucina della splendida isola.

Le massaie preparavano la revythada dalla sera del Sabato, la mettevano nello “skountavlos” (recipiente tradizionale di terracotta) e la portavano al forno a legna del paese dove si cuoceva lentamente per tutta la notte per ritirarla poi la Domenica mattina, al ritorno dalla messa.

Gli ingredienti per prepararla sono davvero pochi e semplici. Ceci, aglio, cipolla, profumi a piacere. C’è chi aggiunge del pomodoro ma è un’aggiunta recente di cui ho preferito farne a meno. Se volete però potete prendere un pomodoro fresco e maturo, tagliarlo a dadini e metterlo sopra i ceci.

E’ un’ottima minestra salutare. Certo, i tempi di preparazione tra ammollo e cottura possono scoraggiare tanti, ma con un poco di organizzazione è assolutamente fattibile.

Portatela a tavola come primo piatto o se preferite alla greca, come piatto unico accompagnato da insalate crude di stagione.

Ingredienti: (per 4 persone)

  • 500 kg. di ceci
  • 2 cipolle bianche
  • 4 spicchi di aglio
  • 2 foglie di alloro
  • olio evo
  • sale
  • pepe nero macinato fresco

Procedimento: (preparazione 20 min. – attesa 12 ore – cottura 3 – 4 ore)

Mettere in ammollo in abbondante acqua fredda i ceci. Lasciarli almeno 10 ore.

Tagliare a filetti le cipolle e sbucciare gli spicchi di aglio.

Scolare i ceci e versarli in una pentola di coccio munita di coperchio. Infilare qua e là gli spicchi di aglio interi. Salare, macinare del pepe nero e mescolare. Distribuire le cipolle, aggiungere le foglie di alloro e fare un abbondante giro di olio. Versare acqua fino a coprire i ceci a filo.

Accendere il forno a 170 gradi.

Coprire con il coperchio e infornare per almeno 3 ore. Sfornare, lasciare intiepidire e servire con un giro di olio evo.


 


1 commento:

Anonimo ha detto...

Dunque... un rito è pur sempre un rito e va compiuto in quanto tale perché i tempi e i gesti fanno parte degli ingredienti.
Ma se "far da mangiare una cosa buona" potesse essere è sufficiente, con una pentola a pressione e un paio di ore scarse il problema si risolve :-D
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Stef@no

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