La rakì è quasi un segno distintivo
dell’isola e per i cretesi ogni occasione è buona per berne un
bicchierino. Casa cretese senza rakì non è pensabile. Molto più
che un liquore, si può tranquillamente affermare che abbia una
funzione sociale. Un bicchierino di rakì si offre sempre all’ospite,
accompagna i mezèdes, si beve a fine pasto insieme al dolce, con la
frutta, oppure bollita con il miele come digestivo e panacea per
tutti i mali, soprattutto in inverno.
Le modalità per prepararlo sono due,
tutt’e due basate sugli stessi ingredienti: rakì, miele e spezie.
Le spezie canoniche per il rakomelo sono la cannella e i chiodi di
garofano, ma come ho detto a più riprese, la cucina greca non è
ingessata e chiunque può apportare variazioni secondo il proprio
gusto personale senza essere tacciato di eresia.
Potete quindi utilizzare anche altre
spezie, quelle che più vi piacciono, l’anice stellata, il
cardamomo, erbe aromatiche. Il miele può essere di qualsiasi tipo.
Quelli più usati in Grecia sono di timo (thimarisio) o di pino
(pefkòmelo). Ma se avete un mille fiori, un miele di acacia o di
castagno, usateli tranquillamente.
Per preparare una piccola quantità da
offrire calda e subito ai vostri ospiti o se volete prepararlo
soltanto per voi per coccolarvi un po’, vi servirà un bricco.
Misurate la rakì con uno shottino, uno per persona.
Ingredienti: (piccola quantità da
consumare subito)
- tanti shottini di rakì quante sono le persone che lo berranno
- mezzo cucchiaino da tè di miele per ogni shottino
- 1 bastoncino di cannella
- tanti chiodi di garofano quanti sono gli shottini
Se invece volete fare una scorta da
tenere in frigorifero oppure da regalare a qualcuno cui volete dare gran piacere, vi servirà un pentolino.Va da sè che potete preparare la quantità che volete.
Ingredienti: (per una bottiglia da 250 ml da
tenere in frigorifero)
- 250 ml di rakì
- 2 cucchiai da minestra di miele (possibilmente di timo ma anche millefiori o acacia vanno benissimo)
- 2 bastoncini di cannella
- 5 chiodi di garofano
Procedimento:
Dato che andremo a far bollire
dell’alcool, in entrambi i casi è importante scegliere un
recipiente ampio per non rischiare che delle gocce di liquore
fuoriescano durante la bollitura e cadano sulla fiamma con rischi
imprevedibili.
Versare quindi nel bricco o nel
pentolino la rakì e accendere il fuoco a fiamma bassa. La rakì non
deve bollire a fiamma alta perché in tal caso parte del alcool
evaporerà. Se avete un termometro da cucina usatelo. La temperatura
deve aggirarsi intorno agli 80 gradi.
Mentre si sta scaldando, aggiungere la
cannella e i chiodi di garofano o le spezie che avete scelto. Subito
dopo versare il miele. Mescolare e tenere sulla fiamma finchè il
miele non si sia sciolto del tutto. Se vedete che il distillato
comincia a bollire spostare dal fuoco per far abbassare un poco la
temperatura. Quando il miele si è sciolto del tutto potete ritirare
dal fuoco. Se lo consumate subito, scartare il bastoncino di cannella
e distribuire il rakomelo negli shottini mettendo un chiodo di
garofano a ciascuno.
Se invece lo volete conservare in una
bottiglia in frigo, potete scartare le spezie, oppure tenerle per
qualche ora se volete un aroma più intenso.
Sia caldo che
freddo, d’inverno o d’estate, il rakomelo è strepitoso! Scalda
l’anima, ma non bevete più di uno shottino che dà alla testa. Siete
stati avvertiti!!!!
2 commenti:
Quanto mi piace!!! Lo prendo sempre nella mia amata taverna Acropolis a Trastevere...
Grazie Irini! Lo compro sempre in Grecia, ma poterlo preparare spitiko... Proverò alla prima occasione!
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