Georgios
I nato principe Guglielmo di Danimarca, è stato incoronato re di
Grecia nel 1863, dopo che il primo re del neo costituito stato greco,
Re Ottone, fu deposto a seguito di una rivolta popolare.
Il
suo regno è stato longevo, regnò per 50 anni dal 1863 al 1913 e
morì assassinato a Salonicco. Regnò in un periodo tumultuoso non
solo per la Grecia, ma per tutta la area balcanica. Portò in
dote al paese le isole dello Ionio, sino ad allora protettorato
inglese.
I
greci inventarono e gli dedicarono questo dolce che è stato per molti anni un
caposaldo della cucina borghese ma ora pressochè caduto in oblio.
Attinge alla miglior tradizione della pasticceria greca, fatta di
frutta secca, sciroppo e pasta, ma in una versione più ricca. Del
resto l’influenza delle cucine straniere si facevano già sentire
anche in quel piccolo paese sperduto tra l’egeo, lo ionio e i
balcani….
Per
quanto sembri un dolce complicato, non lo è affatto. E’ vero però
che è un po’ più laborioso dalla maggioranza dei dolci
tradizionali, ma è giusto così. Mica si poteva dedicare a un Re un
dolce che si fa in un batter d’occhio!!!
Si
tratta di una base di frolla neutra spalmata con della confettura,
una farcitura di frutta secca, il tutto ricoperto di pasta fillo e in
ultimo irrorato di sciroppo. Come si vede qui il miele non c’è, ma
giurerei che all’epoca in cui il Re Georgios Io assaggiò, c’era
senza ombra di dubbio.
Per
prepararlo, ho seguito la ricetta del libro di Chrysa Paradeisi
“Cucina & Pasticceria”, ricettario che insieme a quello di
Nikolaos Tselementès furono gli unici presenti nelle case greche
prima dello tsunami della cucina che qualche decennio dopo avrebbe
travolto tutto!!!
Ingredienti:
Base:
- 130 gr. di farina 00
- 70 gr. di burro
- 1 uovo
- un pizzico di sale
- confettura di albicocche
Farcitura:
- 100 gr. di mandorle
- 70 gr. di pangrattato fine
- 3 uova
- 90 gr. di zucchero
- 15 ml di amaretto (un cucchiaio da minestra) o altro liquore di vostro gusto
- 1 cucchiaio da thè di baking powder (lievito chimico istantaneo)
Copertura:
- 5 fogli di pasta fillo
- burro per imburrare
Sciroppo:
- 100 ml di acqua
- 200 gr. di zucchero
- 1 cucchiaino da thè di succo di limone
Procedimento:
Base:
La
base del dolce è costituita da una frolla neutra che dopo una breve
cottura si vela con della confettura di albicocche.
Versare
la farina sul piano di lavoro con un pizzico di sale.
Tagliare
il burro a pezzettini e metterlo sulla farina. Lavorare il composto
con le dita delle mani fino a chè il burro non sia del tutto
assorbito dalla farina.
Quando
sarà assorbito, versare l’uovo (albume e tuorlo) sul composto e
lavorando velocemente amalgamarlo nell’impasto. Formare una palla,
coprire con della pellicola e mettere in frigorifero per un’ora.
Accendere
il forno a 170 gradi.
Imburrare
una teglia di circa 22 cm. Prendere un po’ di carta forno,
appoggiare sopra la teglia e con una matita disegnare un cerchio
seguendo il perimetro della teglia. Ritagliare il cerchio con la
forbice e rivestire il fondo.
Togliere
l’impasto dal frigorifero e appoggiarlo sulla teglia. Cominciare a
stenderlo spingendo con le dita dal centro verso l’esterno fino a
ricoprire tutto il fondo. Stare attenti affinchè lo spessore
dell’impasto sia uniforme in tutta le superficie. Non ricoprire i
bordi. La base deve soltanto coprire il fondo della teglia senza
rivestire i bordi.
Infornare
per 7 minuti esatti.
Togliere
dal forno e lasciare raffreddare leggermente.
Spalmare
un velo di confettura di albicocche e lasciare da parte.
Farcitura:
Nella
ricetta originale le mandorle non vanno pelate. Io le ho pelate per
un risultato meno grezzo, ma voi fate come preferite. Se decidete di
pelarle, scottarle per 1 minuto in acqua bollente. Scolarle e non
appena potete toccarle con le mani pelatele. La pellicina viene via
molto facilmente.
Che
siano pelate o meno, tritatele grossolanamente nel mixer, oppure se
avete pazienza pestatele nel mortaio.
Mescolare
le mandorle tritate con il pangrattato e il baking powder.
Versare
il liquore e mescolare. La ricetta riporta il brandy come liquore, ma
io ho preferito l’amaretto perché si abbina perfettamente con le
mandorle. Credo che anche l’autrice della ricetta l’avrebbe
preferito se l’avesse conosciuto.
Separare
i tuorli dagli albumi.
In
una ciotola capiente, montare con la frusta i tuorli con metà dello
zucchero finchè non diventano chiari e spumosi.
Unire
ai tuorli il misto di mandorle/pangrattato e mescolare bene.
Prendere
una ciotola pulita, versare gli albumi e montarli a neve fermissima
con una goccia di limone, versando gradualmente lo zucchero
rimanente.
Incorporare
gli albumi montati con movimenti delicati nel misto di
mandorle/pangrattato, usando una spatola di silicone. I movimenti
devono essere dal basso verso l’alto per non rischiare di smontare
gli albumi.
Versare
il composto sulla base di frolla/marmellata e livellare bene
sbattendo la teglia sul piano di lavoro.
Copertura e cottura:
Se
la vostra pasta fillo è surgelata, toglierla dal congelatore e
scongelarla nel reparto frigorifero.
Mettere
in un pentolino il burro e scaldare a fiamma bassa fino a liquefarlo.
Prendere
un foglio di fillo, stenderlo sul piano di lavoro e con un pennello
da cucina imburrarlo generosamente.
Ricoprire
la torta e ripetere lo stesso con gli altri 4.
Con
una forbice tagliare l’eccedenza della pasta fillo dai bordi della
teglia. La fillo deve ricoprire la farcitura quasi a filo, senza
bordi strabordanti tutt’intorno.
Prendere
un coltello affilatissimo e incidere a porzioni senza arrivare fino
in fondo.
Spruzzare
un poco di acqua sul dolce (serve perché la fillo non si sollevi
durante la cottura) e infornare per 45 minuti a 170 -180 gradi.
Togliere
dal forno e lasciare raffreddare.
Versare
tutti gli ingredienti dello sciroppo in un pentolino e far bollire
per 5 minuti dal momento in cui stacca il bollore.
Ritirare
dal fuoco, e così com’è bollente versarlo sulla torta fredda a
mestolate.
Lasciare
a riposo almeno un paio di ore per dare il tempo alla torta di
assorbire lo sciroppo.
Servitela
da sola, oppure meglio ancora con una pallina di gelato allo yogurt,
vaniglia o fiordilatte.
3 commenti:
ho un libro di questa autrice con una traduzione in italiano un po' comica, le ricette però sono molto valide, guarderò se trovo anche questa, mi sembra molto buona e meno dolce di altre, un bacione !
@chiara
hai ragione; l'autrice è molto valida. provava tante volte le ricette prima di riportarle sul libro. speriamo la traduzione sia efficiente...
bacione a te
Bellissimo! Lo vedo solo ora!
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