Sulla
spiaggia di Neo Faliro, a fianco dell’albergo Aktaion, si trovava un bel edificio con un bel colonnato sulla fronte e un grande terrazzo
a pianoterra. In quel edificio,
all’epoca della stagione d’ora di Neo Faliro, i fratelli Gheorgios e Ioannis Tselementes hanno gestito un piccolo albergo
con annesso ristorante. In quegli anni il nome Tselementes era conosciuto soltanto agli abitanti di Neo Faliro, dato
che da un lato dell’albergo - ristorante
“Tselementes” si trovavano gli stabilimenti balneari di Faliro, dall’altro facevano
capolinea tutti i tram. Così sia gli ateniesi che venivano per fare i bagni,
sia i pireoti che andavano a Neo Faliro con il tram, tutti quanti si fermavano davanti all’albergo
dei Tselementes che evidentemente era situato in un bel punto strategico.
Secondo
l’usanza del tempo, le ispezioni sanitarie negli alberghi e nei punti della
ristorazione collettiva venivano pubblicate sui quotidiani, così che i cittadini potevano
conoscere la qualità degli esercizi. Dai verbali delle ispezioni veniamo a
conoscenza che Ioannis era il cuoco ma responsabile
dell’igiene era Gheorghios.
Ristorante Tselementes. Pulizia impeccabile sia nelle sale che nelle
cucine…………….
Non sempre andava bene....
Le ispezioni negli alberghi sono cominciate. Sporco quello dei
Tselementes, a Neo Faliro, sulla spiaggia. Sono state trovate delle carni così vecchie, che
l’ente archeologico si è precipitato a comprare le preziose anticaglie. Una
proposta: Abbiamo letto che a Faliro si è avvistato un pescecane. Perché non lo nutriamo
con qualche cotoletta dei Tselementes?
(quotidiano SKRIP – 1895)
Nel suo libro “Capetan Anderas Zeppos”, Evaggelos Athinaios cita il
ristorante, riportando che anni prima, il padre del più celebre Tselementes,
era chef al palazzo del re Gheoghios I e deduciamo che si trattava di Ioannis, dato che lui era il cuoco.
Riporta inoltre, riferendosi alla storia dell’edificio, che nel 1920 fu
acquistato da una famiglia di emigrati russi e proprio là, per la prima volta
in Grecia, comparve l’insalata russa.
Il resto è storia un pò più conosciuta. Il figlio di Gheorghios, Nikolaos Tselementes,
dopo aver studiato e lavorato nelle cucine di molti paesi, tornò in Grecia e
inventò la cucina borghese. Scrisse di cucina per diversi quotidiani, raccolse
le ricette in un libro che porta il suo nome e diventò sinonimo di
ricettario, tant’è che ancora oggi sono in molti a credere che Tselementes
significhi ricettario.
Nota: Neo Faliro è un
comune sul mare nei dintorni del Pireo e dista circa 10 km. da Atene. In
antichità era il porto principale di Atene, finche Temistocle introno al 490
a.C. con grande lungimiranza non fortificò il Pireo facendolo diventare il porto più grande della Grecia intera.
La ricetta del
galaktoboureko è appunto di Tselementes, ma anche quella di Vefa Alexiadou che sono andata a leggere è
pressochè uguale. Per il dolce forse più celebre, goloso e lussureggiante
della pasticceria greca, non ci sono disquisizioni in merito. E per una volta concordiamo tutti quanti!!!
Ingredienti:
-
10/12 fogli di pasta fillo
-
mezzo litro di latte
-
85 gr. di semolino
-
40 gr. di zucchero semolato
-
2 uova
-
1 baccello di vaniglia o essenza di vaniglia, o scorza di limone
grattugiata
-
100 gr. di burro sciolto o anche più
Per lo sciroppo:
-
150 gr. di zucchero semolato
-
80 gr. di acqua
-
la scorza di un limone
Procedimento:
Per prima cosa
prepariamo lo sciropo. Versiamo in un pentolino tutti gli ingredienti e
facciamo bollire per 6 minuti dal momento in cui stacca il bollore. Togliamo
la scorza e teniamo da parte.
Versiamo il latte con
lo zucchero in un pentolino sul fuoco e aggiungiamo i semi o l’essenza della vaniglia
(o la scorza di limone) insieme a un paio di pugnetti di semolino. Mescoliamo
e versiamo il resto del semolino e le uova. Cuociamo a fuoco basso mescolando in
continuazione finchè la crema non si addensi. Diciamo che dovrebbe
raggiungere la consistenza di una polenta un poco liquida. Ritiriamo dal
fuoco e lasciamo intiepidire, mescolando un paio di volte, per evitare che
formi la crosticina.
Imburriamo una teglia
e stendiamo un foglio di fillo. Il foglio deve essere leggermente più grande
della teglia per poter alla fine girare i bordi sul ripieno. Stesso il primo
foglio lo imburriamo bene (usiamo sempre il pennello) e continuiamo così fino
a stendere 5 – 6 fogli. Steso l’ultimo, versiamo la crema e livelliamo bene.
Giriamo i bordi della paste che fuoriesce dalla teglia sul ripieno stesso e
copriamo con un foglio tagliato esattamente nelle dimensioni della teglia.
Imburriamo bene e continuiamo con i rimanti fogli.
Con un coltello
affilato incidiamo laddove andremo a formare le porzioni, versiamo ancora un po’
di burro e inforniamo a 180 gradi per 40 – 45 minuti.
Quando sarà pronto con
la superfice di un biondo scuro, togliamo dal forno e così com’è bollente,
versiamo lo sciroppo, a cucchiaiate, non tutto insieme in una volta.
Lasciamo raffreddare se
ci riusciamo, e che devo aggiungere???? Gustiamo.
Il telefono ha
cominciato a squillare mentre stavo sciroppando il dolce. Non ho risposto
ovviamente. Dopo circa 2 ore ha squillato di nuovo. Era mia sorella: “eri
fuori” chiede. “ti ho chiamato prima ma non rispondevi”. “Ah, eri tu”,
rispondo io, “non ho risposto perché stavo sciroppando il galaktoboureko”. “Oh
mamma!” risponde mia sorella. “Mandami un pezzo”!!!!!
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Credits: le notizie e le foto storiche sono state prese da questo blog, dedicato al Pireo.
Nota: lo sbriciolamento dell'ultimo foglio è intenzionale ma non si dovrebbe fare! |
14 commenti:
Irene, grazie di cuore, sai che l'aspettavo :-)
è un dolce molto goloso. E grazie anche per i contorni storici affascinanti che proproni
bellissimo post...e l'alfabeto greco è sempre bello da vedere :)
Πες μου πως μου φύλαξες ένα κομματάκι!
Από τα πιο αγαπημένα μου γλυκά είναι το γαλακτομπούρεκο
Φιλιά!
l'ho fatto l'anno scorso e concordo sul fatto che sia buonissimo ! Buona settimana cara Irene, un bacione !
@nadia
grazie nadia. l'ho fatto apposta per te! :) fammi sapere se lo fai.
un abbraccio
@giulia
grazie giulia.
un abbraccio
@elena
2 κομματια μεινανε, τα αλλα τα φαγαμε!! ελα να προλαβεις! :)
@chiara
ma sei tornata!!!! aspetto i tuoi post.
un abbraccio
irene
Irene,qui metti la mia memoria a dura prova!A Mikonos,un milione di anni fa, ho mangiato un dolce assolutamente buonissimo.Molto simile a questo,ma con uno strato di pasta solo nel fondo,niente on top.Oltre alla vaniglia aveva anche un pochino di canella.E' un'altro dolce o forse una variazione di questo?Mi ricordo ancora il sapore... Un abbraccio
@edith
per come la descrivi, direi che hai mangiato la "galatopita". si può fare con la fillo o anche senza. è simile al galaktoboureko, ma non va sciroppata.
guarda qui. potrebbe essere?
http://arkoudiold.toarkoudi.gr/Recipes/2010-02/galatopita/fullstory.php?id=34387
Dire che adoro questo dolce è poco...La prossima volta che lo prepari mi chiami che arrivo di corsa!
Baci cara Irene
Deve essere squisita, la fillo ce nel frigo il resto proivvedo ma dovrò ridurre lo sciroppo troppo glucosio per me ma sarà buona ugualmente ciaoooo buona settimana
Irene, puoi solo dirmi le dimensioni della teglia per questa quantità? Grazie
Δύσκολη ώρα να βλέπω τέτοια συνταγή! Καλό μήνα!
@nadia
scusa, è una cosa che non ricordo mai di scrivere.
ho usato una teglia rettangolare 22 x 16 cm.
Grazie Irene :-)
meraviglia! l'ho mangiato per la prima volta la settimana scorsa ... e adesso lo ritrovo qui sul tuo blog. grazie
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