02/05/12

laghites





Probabilmente la prima cosa che viene in mente quando si parla della Tracia è la Nike di Samotracia, il chè lascia intuire quale e quanta storia ci sia in questa area  che si divide tra la Turchia, la Bulgaria e la Grecia, di cui costituisce la regione  estrema nord orientale.
Situata tra i fiumi Nestos ed Evros e all’ombra del monte Rodopi, è stata abitata da tanti popoli nel corso dei millenni che hanno lasciato le loro tracce al loro passaggio.
Nella zona, che è stata esclusa dallo scambio di popolazioni con il trattato di Losanna del 1923, da secoli hanno coesistito  ortodossi e musulmani, caratteristica che le conferisce un’atmosfera particolare  e quasi misteriosa, un esempio dei balcani orientali.
La zona abbina bellezze naturali a città vivaci e ospitali, non tralasciando ovviamente Samotracia, che è l’isola dell’egeo situata più a nord.
 
Questa ricetta ricorda in modo sorprendente, nella sua versione di magro, i testaroli della lunigiana; tanto per ricordare per l’ennesima volta le nostre  radici di popoli del sud e del mediterraneo.




Ingredienti:
-          ½ bicchiere di latte
-          2 uova
-          1 bicchiere di acqua
-          mezzo cucchiaino scarso di sale
-          15 gr. di lievito di birra fresco
-          2 tazze scarse di farina (io ho usato farina integrale di orzo)
Procedimento:
Sciogliamo il lievito nel latte appena intiepidito e lasciamo per 15 minuti.
Versiamo le uova leggermente sbattute, il sale, l'acqua e poca alla volta la farina, sbattendo bene con la frusta,  finchè non otteniamo una pastella un abbastanza fluida.
Lasciamo riposare per 1 ora abbondante.
Scaldiamo una padella antiaderente, ungiamo con un poco di burro (solo la prima volta) e versiamo un mestolo di pastella.
Dovrebbe espandersi da sola e formare un disco. Nel caso non succedesse scuotiamo un poco la padella.
Cuociamo a fuoco medio finchè scuotendo la padella non si stacchi. Giriamo e cuociamo per pochissimo anche dall’altro lato. (la mia ricetta dice che è sufficiente soltanto da un lato ma io ho cotto per mezzo minuto anche l’altro).
Mettiamo in un piatto e con una forchetta alla quale avremo infilzato un pezzo di burro, imburriamo  leggermente la superfice .

Spargiamo del sesamo tostato e spalmiamo del miele, oppure le mangiamo con la marmellata, oppure le tagliamo a croce e poi a X, versiamo sopra del sugo e le mangiamo a pranzo.

Nota: per la  versione vegan (in greco  "nistisimo" cioè di magro), togliamo latte e uova, pertanto, restano farina, acqua, sale, lievito, e  per ungere usiamo dell'olio evo.




 

6 commenti:

Gambetto ha detto...

Somiglianza di cibo ma con sfumature tipiche di culture lontane che si toccano appena per un momento, in un piatto che poi inesorabilmente e correttamente diventa altro. Bello lo spunto, sia ai fornelli che per la riflessione indotta :)

Lilly ha detto...

Questi sembrano la risposta balcanica ai pancake americani!Deliziosi!

SpirEat ha detto...

Molto interessante questa ricetta! Da provare!

Lenia ha detto...

Non conoscevo questo tipo di pane.Sembra ottimo!Buon mese,carina!

Kate ha detto...

Hanno un aspetto ottimo, mi incuriosiscono moltissimo, voglio proprio provarli!

matematicaecucina ha detto...

Leggendo la ricetta ho pensato: Pancakes! E' bello scoprire che la cucina unisce il mondo. Laura

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