01/11/20

vegan cake mandarinostafidato

 

Katèvin hthès is Pireà.....” è l'incipit della “La Repubblica” di Platone nel testo originale. A parlare è Socrate che dice “ieri scesi al Pireo....”

Se io volessi dire la stessa cosa in greco moderno più di 2000 anni dopo, direi così: “katèvika hthès ston Pireà....Notevole no? E' uno dei motivi per i quali sono estremamente affascinata dalla lingua greca. Per quanto il greco antico si consideri lingua morta, a leggere testi classici in originale si trovano tante parole che sono arrivate ai giorni nostri pressochè identiche. Qualcuna ha assunto un significato diverso rispetto all'originale nel corso dei millenni, ma molte sono rimaste invariate e mentre quando leggo i classici greci l'occhio cade sul testo originale e le riconosco, mi percorre una sorta di brivido lungo la schiena.

Il secondo motivo è la flessibilità della lingua greca. Padroneggiando qualche centinaio di parole si possono comporre a piacimento delle nuove di senso compiuto. La parola “nostalgia” è paradigmatica. Coniata e presentata da un medico e in ambito medico nel 1688, composta da due parole greche, ebbe un tale successo da diventare parola universale.

Allo stesso modo e aluna pretesa io dico che questo è un cake “mandarinostafidato” o indifferentemente “stafidomandarinato”; cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia. Composto dalle parole mandarini e stafides (mandarini e uvetta) e tutti i greci capiscono di cosa è fatto   senza bisogno di spiegare altro.

Ecco quindi un vegan cake profumatissimo, ispirato dalla “stafidopita cretese” da preparare assolutamente e goderselo con una tazza di tè fumante!

Ingredienti: (forma da plum cake da 1 lt)

  • 220 gr. di farina 00 o 0
  • 1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio
  • 125 ml di olio (se di oliva scegliete un olio delicato altrimenti di semi tipo mais, arachidi, girasole)
  • 130 gr. di zucchero semolato
  • 125 ml di succo di mandarini o arance o clementine
  • una decina di  noci
  • 100 gr. di uvetta (di vostra scelta)
  • la scorza grattugiata di un mandarino non trattato
  • 50 ml di tsipouro (o grappa)
  • mezzo cucchiaino raso da tè di cannella in polvere
  • un pizzico di chiodi di garofano in polvere
  • sesamo per la superficie

Procedimento: (preparazione 20 min. - attesa 30 min. cottura 60 min.)

Rivestire la forma del plumcake con carta forno.

Sgusciare le noci e spezzarle a 4 – 6 parti.

Mettere in ammollo l'uvetta in acqua fredda per 30 minuti.

Spremere i mandarini.

Scolare l'uvetta e tamponarla con un tovagliolo per asciugarla.

Prendere un cucchiaio di farina e spargerla sull'uvetta. Questo passaggio serve affinchè l'uvetta si distribuisca uniformemente nel cake e non vada sul fondo tutta quanta.

Accendere il forno a 180 gradi modalità statica.

In una ciotola versare l'olio e lo zucchero. Lavorare con la frusta a mano finchè non si amalgama bene tutto. Aggiungere lo tsipouro e mescolare.

Portare sopra la ciotola il bicchiere con la spremuta di mandarino e scioglere dentro il bicarbonato di sodio. Scioglietelo sopra la ciotola perchè si gonfia e straborda. Versate la spremuta nel composto liquido.

Aggiungere le noci, l'uvetta, la cannella e i chiodi di garofano e mescolare bene con una spatola.

Versare gradualmente la farina mescolando sempre molto bene.

Versare il composto nella forma da plumcake. Sbattere sul piano di lavoro per livellare.

Spargere abbondante sesamo e infornare sul ripiano di mezzo.

A circa 30 minuti da inizio cottura controllare la superficie. Se vedete che scurisca tanto, coprite con carta alluminio e continuate la cottura.

Trascorsi 50 minuti fare la prova coltello. Infilare un coltello nel cake. Se esce pulito è pronto, altrimenti continuare la cottura per altri 10 minuti ancora e in ogni caso prima di sfornare fare di nuovo la prova coltello.

Sfornare, lasciare intiepidire e coprire con carta alluminio fino al momento di servire. E' perfetto per accompagnare un tè fumante, un caffè filtro, a colazione, a merenda insomma per ogni momento.




 

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