Pasqua e
koulourakia sono praticamente dei sinonimi nella tradizione greca, così con l’avvicinarsi della festa più
importante dell’Ortodossia, intensifico le ricerche per trovare nuove ricette
da provare.
Questa volta
come del resto accade spesso, ho avuto l’ispirazione dalla mia food blogger cretese
di fiducia ( qui ) che per fortuna pubblica frequentemente ricette di koulourakia.
Ne ha pubblicate talmente tante finora, che mi sono perfino trovata in imbarazzo quale provare. A scegliere questa rispetto ad altre, è stata
la rakì. Lei essendo cretese verace non la sostituisce e non transige, ma io che cretese non sono e inoltre non ho la rakì ma lo tsipouro, l'ho sostituita con quest'ultimo riducendone la quantità suggerita.
Per chi non
ha dimestichezza con i distillati greci, la rakì, tassativamente al femminile,
è un distillato cretese da uve non destinate alla vinificazione. Lo tsipouro
invece che ho utilizzato io, è sempre un distillato di uve, proveniente dalla
Grecia continentale. A volte è aromatizzato con anice. La rakì invece mai.
La ricetta
fotografata dal vecchio quaderno di ricette di una zia, è
stata affidata alla blogger cretese da una sua lettrice. Proviene da Neapoli,
cittadina dell’unità periferica di Lasithi, all’estremità orientale dell’isola.
E’ una ricetta vecchia e autenticamente cretese. Nel quaderno viene chiamata “koulourakia
methystà” (koulourakia ubriachi).
L’uso della
liscivia (in greco alysiva) che prevede la ricetta originale, inizialmente mi
ha scoraggiato ed ero sul punto di rinunciarvi, ma poi ho letto nei commenti che può essere
sostituita da succo o acqua. Ho sostituito quindi questa liscivia con del succo
di arancia.
La faccio
breve. Sono squisiti e mi sono ripromessa a rifarli al più presto.
Ingredienti:
(per 15 koulourakia)
- 350 gr. di farina 00 o 0
- un pizzico di sale
- 110 gr. di zucchero semolato
- 65 ml di olio di oliva (optare per un olio leggero, in alternativa un olio di semi)
- 25 ml di spremuta di arancia
- 25 ml di succo di limone
- 50 ml di tsipouro (non aromatizzato) o rakì (in alternativa una grappa bianca)
- 1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio
Procedimento:
(preparazione 30 min. – attesa 30 min. cottura 35 min.)
In un
recipiente setacciare la farina.
Con la frusta
a mano in un altro recipiente sbattere l’olio di oliva con lo zucchero finchè
non si scioglie lo zucchero.
Mettere in un
bicchierone i due succhi e scogliere
dentro il bicarbonato. Versarli nel recipiente dell’olio. Aggiungere anche lo
tsipouro e mescolare.
Versare la farina poca alla volta e impastare fino ad avere un
impasto morbido e liscio. Formare una palla, coprire e lasciare riposare per 30 minuti.
Accendere il
forno a 180 gradi, modalità statica.
Rivestire la
placca da forno con carta forno.
Dividere l’impasto
a pezzi di 40 gr. cad. e plasmare i koulourakia nella forma che si desidera.
Sistemarli
sulla placca rivestita di carta forno e infornare nel ripiano di mezzo per
circa 35 minuti.
Tenere
presente che i koulourakia allo tsipouro non devono imbrunirsi, devono restare
quasi pallidi.
Togliere dal
forno, fare raffreddare e conservare in una scatola di latta. Si conservano
perfettamente per 3 giorni; forse anche di più ma non lo so perché noi li
abbiamo finiti in 3 giorni.
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