Le mie liste riguardano luoghi gastronomici da esplorare o da ricordare (ristoranti, cocktail bar, bistrot, food events) e prodotti gastronomici da comprare. Questi ultimi cambiano di volta in volta e quasi sempre la mia spesa si allunga con prelibatezze non incluse nella lista ma scoperte in loco.
Qualsiasi sia però la spesa, non mancano mai, ma proprio mai, quelli che io chiamo “gli imprescindibili” e che costituiscono lo zoccolo duro dei miei acquisti. Non possono essere sostituiti da nulla, nemmeno da surrogati, perciò o li compro lì o non li ho.
E io compro!
la fava
Non potrei che cominciare dalla fava. Quella greca, unica al mondo; la specie Clymenum della famiglia Lathyrus cui appartiene anche la cicerchia. Qualsiasi altra fava o cosiddetta tale dovessi trovare nel globo intero, so che non sarà mai così vellutata, cosi delicata, così dolce, così veloce da cuocere che non ha bisogno di essere messa in ammollo.
Se sono in vena di spendere compro quella di Santorini; il suo territorio vulcanico produce da millenni la fava ormai più famosa al mondo, prodotto di eccellenza e da parecchi anni DOP. Negli ultimi tempi sta conquistando fette di mercato anche la fava di Schinoussa, altrettanto eccellente e parimenti cara.
Diversamente, opto per l’ottima fava di Feneòs dell’area di Korinto, nel Peloponneso. Costo più che dimezzato rispetto alle altre due, la compro sfusa 2 – 3 kg. alla volta che non sia mai che ne resti senza fino al prossimo viaggio!!!!
trachanàs
Prodotto antico, archetipico e ancestrale, appartiene alla non lunghissima lista dei cibi che ho profondamente odiato da piccola e ne sono divenuta fanatica consumatrice da grande.
Si tratta di una pasta disidratata, fatta con farina di grano o di semolino e latte. Si presenta in piccoli granuli irregolari e può essere dolce o acidulo. Quello dolce si impasta con il latte, mentre quello acido con yogurt o latte acido. Le donne di campagna generalmente lo preparavano d’estate e n quantità notevoli perché doveva bastare per tutto l’inverno.
Si cucina come zuppa accompagnata da feta, si usa nelle frittate e anche delle torte salate. Negli ultimissimi anni, sulla scia del risotto che ha conquistato il mondo e la Grecia pure, viene proposto anche come trachanotto.
Si
vende in confezioni da 500 gr. e io ne compro almeno 1 kg che
generalmente finisce dopo un paio di mesi. Fino al prossimo viaggio
devo farne a meno!!!
soutzoùki
Questo
o lo ami o lo odi; non ama le mezze misure. Io non penso di aver
bisogno di dire a quale categoria appartengo dato che l’ho inserito
nella mia lista degli imprescindibili.
Il
soutzouki è una salsiccia stagionata e piccante di origine
kostantinopolita che si prepara in diverse località del paese.
Fatto con carne bovina, abbonda di aglio e varie spezie come il
cumino, il pepe e altre secondo il produttore. Il soutzouki di
Cesarea (Kesarìas) si differenzia dagli altri perché contiene
paprika piccante in quantità!
Si
mangia tagliato a fette come il salame, ma il massimo per me è con
le uova al tegamino. Lo uso anche nella pizza oppure nel peinirli
(barchetta di pane traboccante di burro e formaggio filante).
Cerco
di contenermi nell’acquisto perché l’odore persistente e
penetrante di aglio non è quanto di meglio per andare in giro…..
Rinunciare però del tutto mi è impossibile quindi ne compro sempre
uno piccolo!
la
lakèrda
Pesce
palamita pulito, tagliato a fette variabilmente sottili e messe in
salamoia da qualche ora a qualche giorno. Il tempo di salatura
determina anche la durata di conservazione che può variare da un
paio di giorni a diversi mesi. Una volta raggiunta la salatura
desiderata, le fette di pesce vengono tolte dalla salamoia e messe
ad asciugare. Successivamente vengono messe in barattoli e si
ricoprono di olio con aggiunta di aromi come l’alloro o il
rosmarino o anche tutt’e due. Caruccia ma la compro sempre. E’
un classico mezès per buongustai che personalmente amo accompagnare
da un bicchierino di tsipouro.
kaparofylla (foglie di cappero)
Nelle
isole cicladiche la pianta del cappero cresce spontaneamente tra le
rocce e lungo i muri di pietra. Il terreno arido e roccioso ben si
adatta a questa pianta di cui non si mangiano soltanto i frutti ma
anche le foglie. Opportunamente lavorate per togliere l’amaro, si
conservano in salamoia oppure sott’aceto. Perfette per arricchire
l’insalata greca, nell’insalata russa, per arricchire la maionese
che accompagna il pesce bollito.
Li
compro sempre; in genere all’aeroporto di Atene, tornando a casa.
caffè greco
Se
l’espresso lo bevo per lo sprint, quello greco per il relax e per il cerimoniale che richiede.
Perché
il caffè greco va bevuto in compagnia e lentamente, magari giocando
a tsavli. Si
sorseggia e si sbocconcella qualche
dolcetto. Frutta candita, biscotti, cakes, koulourakia sono quelli
che lo accompagnano più frequentemente.
La
maggior parte delle volte lo compro in torrefazione, biondo,
tradizionale. Macinato sul momento, 2 buste sigillate da 200 gr.
cadauna. Mi bastano fino al viaggio successivo.
ouzo
e/o tsipouro
Uno
dei due, a volte tutt’e due i liquori più rappresentativi della
Grecia, non mancano mai dai miei acquisti. Perfetti appena arriva il
caldo per accompagnare i mezès (stuzzicchini) in genere di mare.
Li
compro sempre all’aeroporto per evitare di metterli nel bagaglio da
mandare in stiva.
liquore
di mastiha
Posso
dire semplicemente una frase: lo adoro! Inebriante
profumo e sapore, preparato con la resina dell’isola di Chios. Come
digestivo dopo cena con un cubetto di ghiaccio è perfetto ma a volte
lo utilizzo anche per preparare qualche piatto.
Anche
questo lo compro all’aeroporto per il motivo di cui sopra
(ouzo/tsipouro).
foto credits
foto di apertura: gastronomos
liquore di masticha: oinoxoos
5 commenti:
Eheheeh ma che begli acquisti! Ahimè noi viaggiando in aereo.. possiamo riportare ben poco dai nostri viaggi in Grecia... Un bacio e buona domenica :-*
incrociando le dita forse a fine stagione (dopo la metà di ottobre) qualche giorno in Grecia me lo concederò. Niente isole perchè la stagione è finita e rischiamo di trovare tutto chiuso ma avrei fatto un pensiero per la costa sotto Atene intorno a Capo Sounion, sperando di poter fare ancora qualche bagno, che dici è una bella zona ?
....Questa lista va bene anche per me, la fava in particolare l'adoro ! Un bacione
ah si i prodotti originali sono un altra cosa, anche io nei miei viaggi in dogana qualche volta rischio per portare cosa buone da mangiare
@chiara
tutta la litoranea che parte da atene che va a sounio è veramente molto bella. ovviamente bisogna mettere in conto che non è come alle isole, ma sono luoghi incantevoli che io amo profondamente.
magari qualche bagno riesci ancora a farlo.
fammi sapere e se ci vai mi aspetto uno dei tuoi bellissimi reportage.
un bacio grande
@gunther
altro che cartoni legati con lo spago!!! :)
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