Non è roba recente. Considerata piatto povero e per questo tenuta lontana dai fasti delle tavolate ufficiali, servita nel modo più tradizionale possibile, lessata e condita olio, limone e cipolla cruda a fettine è stato uno degli antipasti più serviti alle tavole greche casalinghe sino a che non è stata scoperta anche dai turisti che l’hanno apprezzata a dovere e da allora si trova anche in quasi tutte le località turistiche.
La più famosa indubbiamente è quella di Santorini che ha ottenuto la denominazione di origine protetta (DOP) nel 2011. Texture vellutata, incomparabile dolcezza e cottura veloce caratterizzano la fava più antica del mondo. Il “lathyrus clumenum L.” come si chiama scientificamente si coltiva sull’isola da 3.500 anni secondo prove che gli archeologi hanno trovato al preistorico insediamento di Akrotiri.
Seguendo una tradizione secolare la fava si semina il 21 di Dicembre, giorno della “Signora della Misericordia”. Verso aprile appare il baccello che si lascia seccare sulla pianta per procedere poi alla trebbiatura e in fase successiva alla decorticazione e frantumazione.
Da sola o maritata (con cipolla, pomodoro e capperi), con carne di maiale, con il polpo, fava con capperi in umido, zuppa di fava, fava con riso o in polpette sono i modi in cui si è sempre cucinata prima che la prendessero nelle mani gli chef dell’isola vulcanica e la trasformassero in creme e crepe oltrechè inserirla in sofisticate combinazioni con carni, pesci, cacciagioni e frutti di mare.
Inevitabilmente insieme alla sua fama aumentò anche la richiesta e conseguentemente la produzione seguendo la legge della richiesta/offerta! Se appena nel 2008 erano coltivati circa 96 ettari da 100 agricoltori, nel 2013 ne sono stati coltivati oltre 200 e i coltivatori sono ormai oltre 300. La produzione però non può essere infinita, d’altronde Santorini è pur sempre una piccola isola, e difatti trovarla non è sempre possibile e inoltre il suo costo non è indifferente, anzi per la maggior parte dei greci è ormai proibitivo.
La confezione di 400 gr. che si vede alla foto, l’ho pagata poco meno di 8 euro. La fava dell’isola di Schinousa che è apparsa da poco sul mercato costa poco più per lo stesso peso, mente la fava che si coltiva all’isola di Lefkada l’ho trovata al mercato a 9 euro al kilo.
Decisamente meno costosa ma non per questo meno buona quella di Feneòs (nella provincia di Korinto nel Peloponneso) che l’ho comprata sfusa e pagata a poco più di 4 euro al chilo e di questa ne ho fatto gran scorta da portare a casa!
Ingredienti:
- 200 gr. di fava (o quanta ne volete)
- 1 carota piccola
- 1 piccola cipolla bianca
- olio evo
- feta sbriciolata
- foglioline di menta fresca
- pomodorini tipo ciliegino
- sale
- pepe
Chiariamo subito che la fava non ha bisogno di essere messa in ammollo. Qualsiasi
cosa si venda come fava che bisogna ammollare o che abbia bisogno di
lunghe bolliture non è fava greca.
Mettere
quindi senza ammollare la fava a bollire. Mediamente il rapporto tra
fava e acqua è di 1:4. Suggerisco di mettere meno acqua
inizialmente, rapporto 1:3 va benissimo e integrare con acqua
bollente in caso di bisogno.
Mettere
quindi la fava con la carota e la cipolla a bollire nell’acqua.
Cuocere per circa 35 – 40 minuti mescolando ogni tanto. Il tempo
ovviamente è indicativo, dipende dal tipo di fava ma tenete in mente
che deve disfarsi e diventare come una polenta un po’ liquida;
raffreddandosi tende a gelificare e ovviamente a compattarsi.
Una
volta raggiunta la consistenza giusta, salare, cuocere ancora per un
paio di minuti e frullare insieme alla carota e la cipolla. Frullando
con la carota la fava si colora leggermente di rosso, mentre il suo
colore naturale è giallo pallido. Se volete potete omettere di
frullare, in tal caso togliere la cipolla e la carota.
Lasciare
intiepidire e nel mentre lavare i pomodorini, tagliarli a metà,
tagliuzzare le foglie di menta e sbriciolare la feta.
10 commenti:
La stessa confezione è nella mia dispensa da fine agosto e attende di essere preparata :-) Felice di avere un'altra golosa ricetta,grazie! Io di solito le faccio pantremeni e le metto in ammollo..mi hanno insegnato così. Buono a sapersi che non serve!!! Baci
@ornella
pantremeni è buonissima! vedo di cercare e girarti una ricetta che ho letto a un blog greco che la propone con le cipolle cotte nel petimezi se ricordo bene. mi sono ripromessa di provarla appena recupero il petimezi.
un bacione
Πολύ ωραία η φάβα.
Με φετα και ντοματάκια είναι μια πολύ ωραία ξεχωριστή ιδέα
Ωραίες φωτογραφίες ;)
Φιλιά
Spesso i piatti poveri sono anche i più buoni. Mi salvo la ricetta e la proverò al più presto!
Spesso le ricette povere sono anche le più buone. Me la salvo subito e la proverò al più presto!
@marion
οντως ηταν πολυ ωραια. εδω που τα λεμε δεν ηταν δικη μου η ιδεα. την ειδα σε καποιο παλιο περιοδικο, ουτε θυμαμαι πιο ηταν!!!!
καλη σου μερα
@sonia
infatti, ma adesso dato il suo costo non si può più definire piatto povero!!
buona giornata e grazie
Sono rimasta incantata dalla ricetta! e dall'ingrediente principe della crema, mamma mia che delizia! (acc... 8 euro.. mica tanto povero..:-))
@simo
a no infatti!!! altrochè povero, una volta si, ma ora proprio no!!!
pantremeni & petimezi...parole affascinanti che non conosco(sembrano artisti del circo, trapezisti !) Conosco invece la fava e quando la trovo non manco di comperarla, bella ricetta Irene , buon we !
@chiara
anche mia figlia a volte resta affascinata da alcuni suoni che accosta a figure (esattamente come te!!!!)
ero sicura che conosci la fava, ci mancherebbe!!
un bacione e buona domenica
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