11/06/12

triglie savoro / barbounia savoro



Nel distretto di Corinto, in una località quasi nascosta al turismo,  chiamata Perachora, in una piccola insenatura  del golfo corinzio,  si trovano le rovine di un tempio dedicato a Era.
Corinto è un luogo mitico; mitologico.
Il suo primo re era Sisifo, riuscito per  ben due volte a ingannare la morte e per questa yvris, condannato  per l’eternità a spingere un enorme masso fino alla cima di una collina; ma poco prima di arrivarci, il masso scivola a valle, costringendolo al perpetuarsi  infinito della fatica.

A Corinto sono arrivati Giasone e Medea  dopo la spedizione degli argonauti, e come magistralmente raccontò Euripide, lì si consumò la  loro tragedia, quando Medea uccise i loro figli per vendicarsi del traditore Giasone.
Secondo la leggenda pre euripidea, al tempio di Era,  Medea seppellì i suoi figli, morti di mano propria.
Secondo Euripide, lì si nascose Medea dopo aver compiuto la sua feroce  vendetta.
A Corinto è legata la tragedia di Edipo; corinzio fu il re che lo allevò, dopo che i suoi genitori naturali lo abbandonarono, temendo l’oracolo di Pizia che ne predisse un destino terribile.
Il  tragico destino di Edipo si compì a Tebe, sua città natale, fondata da Cadmo,  che convolò a nozze con Armonia; quella fu l’unica volta in cui gli dei scesero dall’Olimpo e banchettarono insieme ai mortali.
Dalla figlia di Cadmo, Semele, dopo un amplesso con Zeus nacque Dioniso.
Ed è a Tebe che Euripide ambientò la sua tragedia migliore, secondo me e tanti altri, le baccanti.

Prendendo il sole all’insenatura di Perachora, con le rovine del  tempio di Era alle spalle,  si annulla  il tempo, sparisce l’oggi, tutto è millenario, eterno e attuale,  le passioni, le glorie e le miserie umane.
Tebe è una città moderna; ma basta chiudere gli occhi, respirare l’aria, e tutto quanto visse e vide vivere,  rinasce.

I miei luoghi sono indissolubilmente legati al mito, alla storia,  all' epopea del genere umano.
E ora che sto attraversando la seconda metà  della mia vita, non vado alla ricerca di mari  cristallini, di spiagge candide; cerco le mie radici profonde di essere umano, dell’ essere greca, attraverso  i millenni e percorrendo  i miei  luoghi.

iraion/perachora - foto dal web
La mia ricetta di oggi è dell’isola di Leucade ma non racconto nulla della sua storia; magari in un'altra occasione.
Comunque, come il nome e la preparazione disvelano, è un’eredità della dominazione veneziana che nelle isole dello ionio durò qualche secolo.




Ingredienti:
  •           triglie (io mezzo chilo)
  •           1 mazzetto di rosmarino fresco tritato
  •           2 spicchi di aglio tritati
  •           ½ tazzina di aceto bianco di buona qualità
  •           sale
  •           una manciatina di uvetta sultanina
  •           olio evo per friggere

Procedimento:
Puliamo i pesci, li sciacquiamo e li asciughiamo, li saliamo e li lasciamo stare per mezz’ora.
Scaldiamo l’olio in una padella, infariniamo i pesci e li friggiamo.
Li sistemiamo in una pirofila dopo averli scolati dall’olio.
Nell’olio di frittura aggiungiamo l’aglio e il rosmarino e facciamo appassire.
Uniamo l’aceto e l’uvetta, mescoliamo e ritiriamo dal fuoco. Versiamo sui pesci e mangiamo qualche ora dopo, magari anche il giorno dopo che sono meglio.

Nota: per questa volta ho usato l’olio evo per friggere visto che poi si versa sui pesci.


con questo post partecipo al contest "un paese nel cuore"




17 commenti:

Chiara ha detto...

una meravigliosa ricetta e un'isola splendida !buona settimana, un bacione!

fuat gencal ha detto...

Hayırlı haftalar, Ellerinize sağlık. Çok leziz ve iştah açıcı görünüyor.

Saygılar..

ΕΛΕΝΑ ha detto...

Ε τώρα μας αποτελείωσες!!!
Τι λαχταριστά μπαρμπουνάκια είναι αυτά!!!
Ενα πιάτο που μυρίζει καλοκαίρι!
Φιλιά, καλή βδομάδα!

Enrica ha detto...

Le triglie mi piacciono tantissimo, un pesce liscoso ma molto saporito, proverò certamente questa ricetta che certamente ne valorizza il sapore.
ciao
E.

Lenia ha detto...

Che bonta!Questa ricetta la faceva mia nonna!E veramente meravigliosa!Baci!

Unknown ha detto...

Magnifico questo post.
La storia siamo noi.
Nostro è presente ma molto di più deve essere nostro il passato.
Tutto questo per avere un nostro futuro.
Grazie dei tuoi pensieri che condivido.
Bellissima la ricetta.
Un bacio.

My Ricettarium ha detto...

ma che spettacolo... la foto.. la storia.. e la ricetta!!! baci buon lunedì .-)

nadia ha detto...

Irene cara, sono stata a Perachora è un luogo magico e stupefacente come tutta la tua splendida terra. Ogni volta che siamo dalle parti di Corinto facciamo una tappa obbligata al lago Vouliagméni dove mangiamo in una taverna caratteristica in riva al mare. Naturalmente altra tappa obbligata è Perachora: magnifica!
Un abbraccio

Irene ha detto...

@chiara
grazie cara. buona settimana anche a te

@fuat gencal
ho tradotto con il traduttore il commento!
grazie

@elena
το μπαρμπουνακι θελει μπυριτσα...... αυτη μονο λειπει!!!!
φιλια και σε εσενα

@enrica
si hai ragione; è un pesce liscoso ma saporito; a casa mia causa appunto lische lo mangio solo io! grazie

@lenia
davvero la faceva tua nonna? che meraviglia.
è molto simile alle sardine in saor, ricetta veneta.

@annamaria
si, ogni tanto bisogna ricordarsi le proprie radici, la propria storia, proprio per non perdere l'essenza di sè. un abbraccio cara

irene

Irene ha detto...

@claudia
grazie mille. buona settimana

@nadia
magari ci siamo anche incontrate allora! :) io ho casa lì vicino.
questi luoghi "minori" mi sono particolarmente cari e riescono a emozionarmi molto di più di altri "fratelli famosi"
un abbraccio

irene

Monique ha detto...

Questo non è "Un paese nel cuore" qualsiasi ma è "IL paese del cuore" per eccellenza.
Con il tuo racconto ci hai trasmesso uno strano fascino che solo un paese così antico come la Grecia sa dare.
Questa ricetta, semplice negli ingredienti, rispecchia in tutti i sensi la vera cucina greca.
Grazie mille per aver partecipato al mio contest!
Un bacione
Monique

Irene ha detto...

grazie a te monique che mi hai dato l'occasione di parlare un pò di un posto sconosciuto ai più.

irene

Ornella ha detto...

Ci sono passata parecchie volte per Perachora sono posti bellissimi! La Grecia è davvero tutta una meraviglia..
Αυτές τις μέρες κοίταγα πολύ συχνά το γαλάζιο ουρανό πάνω από τη Πεντέλη και θα ήθελα να σταματήσω το χρόνο ...ελπίζω να μη πρέπει να αφήσω όλα αυτά.
Πολύ νόστιμα τα μπαρμπούνια με δεντρολίβανο!
Φιλάκια

Ειρήνη Ε. ha detto...

Ειρήνη, η μητέρα μου φτιάχνει την ίδια συνταγή περίπου για τα μπαρμπούνια, χωρίς τις σταφίδες. Σημειωτέον δε ότι, εμείς έχουμε καταγωγή από τα Δωδεκάνησσα. Τι νόστιμο φαγητό!! Να τρώει η μάνα και του παιδιού να μην δίνει που λένε!!! Τα μπαρμπούνια τα αγαπώ περισσότερο από όλα τα ψάρια.
Καλή σου ημέρα.

Irene ha detto...

@ornella
spero anche io che tu non debba lasciare tutto questo. che le cose cambino ma in fretta, non se ne può più ornellina, ogni giorno sento e leggo cose drammatiche, anche qui, ma soprattutto dalla grecia. ogni volta che squilla il telefono e vedo sul display un numero greco faccio il segno della croce, che non siano cattive notizie.
ti abbraccio tanto

Irene ha detto...

@ειρηνη
μαλλον αυτο το πιατο ειναι κληρονομια της ενετοκρατιας, και οπου υπηρξε ιταλικη επιρροη στην ελλαδα το βρισκουμε. στην περιοχη βενετο, υπαρχει μια σχεδον ολοιδια συνταγη "sardine in saor" οπου το ψαρι ειναι οι σαρδελες και σαορ, οπως καταλαβαινεις το σαβορο.
καλο σου απογευμα

Due Cuori e Una Padella ha detto...

Ciao, che fantastica ricetta ! Ti aspetto sul mio blog .. http://duecuorieunapadella.blogspot.it/

Un bacione ;)

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