23/09/19

ladopita di Lefkada



La ladopita (torta all’olio) si incontra in diverse località della Grecia. Dolce o salata, è una preparazione emblema della cucina greca che è sempre stata caratterizzata e contraddistinta dall’uso abbondante di olio. Di oliva ovviamente. Io stessa scherzando, affermo spesso che nelle mie vene scorre olio di oliva, tanto era l’uso che si faceva nella cucina tradizionale.

La ladopita può essere dolce o salata. Salata è quella dell’isola di Skyros, mentre dolce è quella di Lefkada ed è indubbiamente il dolce più diffuso e conosciuto dell’isola. Lo si trova ovunque e ormai praticamente sempre, mentre una volta era il dolce delle feste, dei matrimoni, di Capodanno.
Le sue origini sono nella Lefkada contadina; i contadini avevano olio in abbondanza grazie alla produzione in proprio, mentre gli abitanti dei centri cittadini che lo compravano, sempre prezioso e caro, la preparavano perlopiù a Capodanno, soprattutto dal dopoguerra in poi.
Una manciata di ingredienti che si trovano in qualsiasi casa sono sufficienti, ma la differenza la fa la mano che la prepara. 
Come riporta la indimenticata Evi Voutsinà (grande ricercatrice di ricette locali e autrice di libri di cucina tradizionale), originaria lei stessa di Lefkada, non era assolutamente scontato che  le donne isolane avevano la capacità di prepararla. Difatti erano in non poche a  pregare parenti o conoscenti di farla per loro; la sua mamma, gran esperta di ladopita, un anno ne aveva preparato 17 per i vicini di casa.

L’ingrediente addolcente può essere miele dandole il nome di melopita, zucchero che le dà il nome di zacharopita (zàchari = zucchero”) oppure  mosto cotto e in questo caso si chiama petimezopita. Il procedimento è esattamente lo stesso ma cambiano le proporzioni degli ingredienti per via del diverso potere dolcificante dei vari ingredienti. Secondo Evi Voutsinà, la migliore in assoluto è la petimezopita.
Ingredienti: (per una teglia di 23 cm di diametro)
  • 500 gr. di farina 1 oppure 0
  • 50 gr. di semolino (quello per fare gli gnocchi alla romana)
  • 350 ml di olio evo
  • abbondante sesamo
  • 5 – 6 mandorle

Sciroppo:
  • 650 gr. di zucchero semolato
  • 3 cucchiai da minestra di miele
  • 800 ml di acqua
  • mezzo cucchiaino da tè scarso di chiodi di garofano in polvere (in alternativa 6 -7 chiodi di garofano da scartare dopo la bollitura dello sciroppo)
  • mezzo cucchiaino da tè di cannella in polvere
Procedimento: (preparazione 10 min. – cottura 70 min.)
Scottare le mandorle in acqua bollente per 1 minuto. Filtrare e spellarle. Dividerle in due. Tostarle a secco in un padellino antiaderente per un minuto e tenere da parte.

Versare in una pentola tutti gli ingredienti dello sciroppo e far bollire per 5 minuti da quando stacca il bollore. Mantenere lo sciroppo bollente.

Mescolare farina e semolino.

In una pentola versare l’olio e scaldarlo molto. Versare la farina poca alla volta nell’olio girando con una frusta a mano per evitare che si formino grumi. Tostare la farina per 6 – 8 minuti e finchè non emana un buon profumo di cotto.
Versare lo sciroppo bollente a mestolate nella farina tostata e cuocere mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Quando il composto avrà preso la consistenza di una polenta abbastanza soda ritirare dal fuoco.

Oliare leggermente la teglia e versare il composto. Attenzione: lo spessore non deve superare i 3 - 3,5 cm.
Livellare bene con l’aiuto del dorso di un cucchiaio. Potete aiutarvi anche con carta forno. Posizionatela a contatto sul composto e con le mani premere uniformemente.

Accendere il forno a 180 gradi, modalità statica.

Spargere abbondante sesamo sulla superficie e infornare al ripiano di mezzo per circa 1 ora.
Per verificare la cottura, infilare un coltello tra la teglia e il dolce. Se si stacca facilmente, il dolce è pronto. Ritirare dal fuoco e lasciare raffreddare bene.
Tagliare a rombi e mettere nel mezzo di ogni rombo una  mandorla.

Si mantiene bene per 2 – 3 giorni, coperta con carta di alluminio.



2 commenti:

speedy70 ha detto...

Un dolce golosissimo che non conoscevo, grazie!

Ruli ha detto...

Che dolce particolare! Mi incuriosisce molto

Posta un commento