Il colore che domina è un rosso pompeiano in contrasto con divanetti verdi che con i tavoli in ottone e molti dettagli in oro danno un’effetto quasi imperiale. Un grande bancone di fronte al portone, una trentina di coperti. Il blues di sottofondo è discreto e molto gradevole.
Ci accoglie Vasilikì Pierrakea,
titolare e gestore del locale. Originaria di Kalamata si è
trasferita in Italia un po’ di anni fa, prima a Roma e poi a
Milano. Conquistata da Milano ha deciso di fermarsi e un paio di anni
fa ha aperto il ristorante “Vasilikì Kouzina”.
Ci accompagna al tavolo, luce appesa
ad altezza occhi, un poco fastidiosa.
Non ci sono tovaglie, runner o
tovagliette all’americana, piatti e taglieri sono appoggiati direttamente sulla superficie
di ottone.
Insieme al menù da studiare arriva una
ciotolina con dell’olio, sesamo bianco e nero, sale e un cestino
con pane di carruba e focaccia. Pane fresco e morbido, focaccia
pure.
Vasilikì, gentile e disponibile, ci
accompagna nella scelta dei piatti e del vino.
Come vino abbiamo scelto un
Mavrotragano, vitigno di uva nera, vinificato rosato. Buono, strutturato.
Per cominciare abbiamo preso il
tagliere “aplistia = avidità”. Taramosalata, melitzanosalata,
tzatziki e olive di Kalamata, accompagnati da pane pita. Buona la
melitzanosalata, cremosa e delicata al palato, più decisa la
taramosalata che personalmente avrei preferito con una goccia di
limone in più, tzatziki senza eccessi ma assolutamente riconoscibile
come tale. Le olive di Kalamata non si discutono, sono sempre
squisite e queste erano all’altezza della loro fama.
Sono stata tentata dal moussakàs ma
ho abbandonato l’idea quando ho visto che era stata
inserita nel menù la “revythada” (minestra di ceci). A quel
punto non ho avuto dubbi e ho ordinato questa. Buonissima, ceci cotti
bene, morbidissimi ma non disfatti, le scorze di limone ci stavano
alla perfezione e le scaglie di avgotaracho (bottarga) della laguna
di Messolonghi hanno impreziosito e reso importante un piatto che fa
parte della cucina povera greca. Rubo l’idea sia delle scorze di
limone che dell’avgotaracho!
Come piatto principale abbiamo scelto
la carne. Kebab di agnello e bifteki.
Il kebab di agnello su letto di
tzatziki era morbido, succoso e saporito.
Il bifteki è arrivato su uno spiedo
verticale fissato alla bassa estremità da una cipolla appena
arrostita e poco sbucciata e accompagnato da fagiolini parecchio al
dente, come la cipolla d’altronde.
Ho trovato geniale l’idea della
cipolla e mi sono subito chiesta perché mi ostino a sbucciarle
completamente. Rubo anche questa idea! Anziché i fagiolini però
avrei preferito una verdura di stagione.
Ho tolto la cipolla e il bifteki è
scivolato morbidamente nel piatto, liberato dallo spiedo.
Carne di manzo e maiale battuta al
coltello e speziata con origano, cumino, erba cipollina, sale pepe,
tenera, soffice, succosa e saporita; il cumino si sente discretamente e gradevolmente.
Le porzioni sono più che sufficienti,
così abbiamo saltato le insalate per passare direttamente al dolce.
Abbiamo ordinato una portokalopita da dividere in due. Buona come me
l’aspettavo, niente creme o salse di accompagnamento e la
scelta di ordinare una si è rivelata giusta.
Per finire, abbiamo ordinato il caffè,
tentura (liquore speziato tipico di Patrasso) e liquore di mastiha.
Siamo usciti contenti, sazi senza
esagerazioni e con la certezza che si può proporre con successo una
cucina profondamente greca, raffinata e creativa, senza stereotipi
folkloristici.
Scheda sinottica:
Locale visitato il 08/01/2019
Voto per ambiente, servizio, menù:
8/10
Costo per 2 persone: € 123,00
tutto incluso
Ci torno? Si
Lo consiglio? Si
Dove:
Vassilikì Kouzina
Via Clusone, 6 – 20135 Milano
Tel. 0294381405
Aperto da Martedì a Domenica dalle
19.00 alle 24.00
Sabato e Domenica anche a pranzo dalle
12.30 alle 15.30
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