Se nell’era dell’Iliade il pesce non era particolarmente
apprezzato, anzi, era considerato cibo per i poveri, nell’età classica le cose
cambiano radicalmente. Il pesce diventa prodotto di lusso, ricercato dai buongustai
ma a ciascuno il suo come si evince da una colonna del III secolo a.C che
riporta un listino prezzi dei pesci, probabilmente
per tutelare i consumatori dalla speculazione. Meno cari in assoluto pare fossero le corvine, mentre la ventresca di tonno rosso
costava tre volte tanto. Le sarde, le alici e la frittura erano pesci economici , considerati cibo quotidiano mentre erano abbastanza accessibili il tonno bianco, l’orata, il pesce spada, il
branzino, le anguille, lo storione che
si consumava sotto sale. Non solo di acqua salata, il listino riportava anche pesci di acqua dolce: la carpa e il molto sottovalutato pescegatto.
Evidentemente però la speculazione era sempre in agguato e
un listino non era sufficiente per mettere in guardia il consumatore
indifeso, tanto che nel saggio “Per
comperare il cibo” , Linceo di Samos scrive sull' l’arte di comprare il pesce a buon
prezzo.
Dico subito che lo voglio! Voglio questo saggio che mi farebbe molto comodo; dopo anni di resistenza a
oltranza ho capitolato, stanca di dover accendere un mutuo ogni volta che volevo mangiare
un branzino o un’orata, pescati e non di allevamento.. Chi è nato
sul mare ed è sugli ….anta mi può capire!!!
Ho comperato dunque delle orate di allevamento che ho
cucinato in crosta di sale, forse il metodo migliore per cucinare il pesce allevato.
Come fare è semplicissimo: Eviscerare i pesci ma non squamarli,
lavarli bene e asciugarli. Mettere nel pancino di ciascuno un rametto di rosmarino, un paio
di foglie di salvia, una foglia di alloro e una fettina di limone.
In una pirofila oppure in un vassoio di metallo che possa andare in
forno stendere uno strato di 1
cm. di sale grosso inumidito con un poco
di acqua per renderlo compatto. Adagiare il pesce o i pesci e coprire
completamente con dell’altro sale, sempre inumidito con un poco di acqua. Attenzione a non
lasciare buchi. Testa e coda devono essere completamente coperti.
Il tempo di cottura dipende dalle dimensione dei pesci. Le
mie orate di circa 350 gr. le ho cotte
per una ventina di minuti a 200 gradi. Portare a tavola con il
vassoio di cottura e lì sul momento rompere la crosta. La pelle viene meravigliosamente via insieme al sale e se resta qualche pezzettino basta sollevarlo e si stacca immediatamente.
Il risultato era strepitoso. Pesce tenero e succoso non ho
avuto la tentazioni di aggiungere nemmeno una goccia che fosse una di olio (a
crudo si intende). Ho accompagnato con patate al prezzemolo e dei pomodorini in insalata.
6 commenti:
hanno un aspetto davvero invitante. quante belle cose ci racconti ogni volta, grazie!
amelie
PS. Domani si va!!!
@Amelie
si va dove? in grecia??????
grazie per farci conoscere i segreti della magnifica cucina greca !!!!!
Siiiiii sono al porto di Ancona in attesa dell'imbarco😊
baci, amelie
@mallalorita
grazie a te!
@amelie
sto rosicando!!!! :)))))
buon viaggio, buona permanenza, goditela e salutami la grecia
amo molto il pesce al sale, trovo che mantenga il suo sapore più naturale ! Buon mese di maggio cara Irene, un abbraccio
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