Se per caso vi foste trovati ad Atene negli anni ’70, se vi fosse venuta voglia di cucinare un pollo, se foste soli e dovevate cucinare soltanto per voi, sappiate che per fare spesa dovevate andare dalla mia mamma!
Eh si, la mia mamma era una grande innovatrice e precorreva
i tempi! Quando tutti ma tutti vendevano
i polli soltanto ed esclusivamente
interi, mia mamma ha avuto l’idea di tagliarli a metà, e poi anche a quarti, a
richiesta, petto o coscia, e venderli a pezzi. Con grande disappunto dei suoi
colleghi negozianti, che a loro dire viziava e clienti e deformava il mercato. “Ma
che ci posso fare se viene una donna che
vive da sola e vuole il pollo?” rispondeva lei. “Che se ne fa di un pollo
intero, se lo mangia per 4 giorni di fila?” rispondeva mia madre, calcolando
che all’epoca non tutti avevano il freezer.
Visto il successo di mia madre, pian piano anche gli altri negozianti
hanno cominciato a vendere quarti di pollo! Benedetta concorrenza!
Sicchè, a ragione veduta, mia madre ha dato inizio a un modo
diverso di intendere il commercio e di trattare il cliente, pensando che quest’ultimo
ha sempre ragione. Beh, quasi…..
Per questo piatto ho usato le chilopites, pasta tradizionale
greca, ma si può usare qualsiasi pasta, meglio all’uovo e meglio corta, ma all’occorrenza
va bene tutto!
Ingredienti:
- 3 fusi di pollo
- 150 gr. di chilopites
- qualche cucchiaio di olio evo
- sale
- pepe macinato fresco
- mezza tazza da tè di passata di pomodoro
- brodo di pollo (in alternativa acqua)
- 1 cipolla bianca tritata
- mezza tazza da tè scarsa di vino bianco
- un pizzico di cannella in polvere
- pecorino semi stagionato grattugiato
Procedimento:
In una padella versiamo dell’olio evo e a fuoco vivace rosoliamo
ben bene i fusi di pollo. Li togliamo,
abbassiamo la fiamma e mettiamo la
cipolla che facciamo appassire a fuoco dolce. Sfumiamo con il vino e quando
l’alcool sarà evaporato versiamo la passata di pomodoro diluita in poca acqua.
Saliamo, pepiamo, uniamo il pizzico di cannella e facciamo cuocere per una decina di minuti.
Uniamo i fusi di pollo e cuociamo ancora per 15 minuti, girandoli un paio di volte.
Oliamo una teglia da forno, mettiamo il pollo con la salsa e
aggiungiamo la pasta sistemata bene intorno ai fusi. Versiamo sopra 2 tazze di brodo o di acqua e
inforniamo per circa 20 minuti a 180 gradi. Controlliamo che non asciughi troppo.
Nel caso, aggiungiamo un poco di brodo o di acqua bollente.
5 minuti prima di fine cottura spargiamo il formaggio. Sforniamo
e serviamo caldo con del formaggio grattugiato a parte.
Piatto unico, si intende, ma ovviamente accompagnato da un’insalata verde è d’obbligo
direi.
3 commenti:
e brava la mamma. In effetti a casa mia, quando stavamo tutti riuniti ci si azzuffava quasi perchè tutti volevamo la coscia! Ma erano solo due e chi faceva prima se la godeva! Ben venga il pollo a pezzi. Il petto si può cucinare in tanti modi, intero e scaloppato, a fettine, fritto,! Invece da solo era troppo stopposo.
era molto avanti tua madre Irene, adesso le monoporzioni di qualunque cibo vanno alla grande nei supermercati ! Bello quel formato di pasta, me lo riporterò dal prossimo viaggio ! Un bacione
@azzurra
vero? brava la mamma. ha contribuito a eliminare (in parte!) i litigi in famiglia! :)
@chiara
vero chiara. ora si trova tutto in monoporzioni, ma ti assicuro che all'epoca e almeno in grecia, era cosa inaudita. senza false modestie, che d'altronde non trattandosi di me non hanno ragione di esistere, ha gestito il suo commercio con audacia.
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