21/11/13

corsi e ricorsi



Nel 1989 l’indimenticabile e indimenticato  Manos Hatzidakis (compositore di musica leggera) rilasciò un’intervista che tra le altre cose diceva: “… in ultima analisi non dimentichiamoci che le uniche volte che ci siamo comportati come nazione sono state durante le catastrofi. Ben venga dunque una catastrofe, forse ci salveremo…”.
La catastrofe che auspicava Hatzidakis è arrivata sotto le non mentite spoglie della crisi che attanaglia il paese da 5 anni a ‘sta parte.
Ma  siccome come non tutti  i mali vengono per nuocere -  sempre fidarsi dei detti - ci sono anche effetti positivi. Come dire…. effetti collaterali…..  Uno di questi  è sicuramente il ridimensionamento dei consumi, del life style nella sua accezione peggiore, della riscoperta di mestieri  dimenticati,  ritenuti quasi disonorevoli e lasciati agli  immigrati che a frotte arrivavano nella  Grecia che fu. Ora gli immigrati scappano (se devo far la fame preferisco farla a casa mia, si dicono e ci dicono giustamente….) lasciando i greci a riparare scarpe e  vestiti e a ingegnarsi su come sopravvivere.


La  rivista inglese “the gourmand” ha dedicato un articolo al mestiere di “salepitzis” ad Atene, con il titolo “abbiamo sorseggiato il salepi  fino alla sua estinzione”. L’estinzione non si riferisce al salepi ma al salepitzis che secondo l’autore  dell'articolo è un mestiere ormai praticato da pochi anziani  e destinato  a pochi clienti anziani pure loro, dato che i giovani non conoscono  la “miracolosa bevanda”.
Una  passeggiata nel  centro di Atene però  offre un panorama diverso . Nella via più commerciale della città, la Ermou, dall’incrocio con via Voulis fino alla Kapnikarea  ci sono 4 giovani salepitzis fissi,  e una chiacchierata con loro dimostra che gli ateniesi  , quelli che la conoscevano,  non l’hanno dimenticata e quelli che non la conoscevano, i giovani cioè, stanno imparando ad apprezzarla. Così, diventa sempre più frequente incontrare della gente con in mano il bicchiere da passeggio che anziché contenere caffè come ci hanno trasmesso  gli americani, contiene  il salepi, riscoprendo una bevanda antica, molto popolare   in Turchia da dove è arrivata anche in Grecia, e dove si produce industrialmente perfino dalla nestlè, a conferma del suo largo consumo.

La bevanda in sé è molto semplice avendo la materia prima, il salepi, composta da tuberi di orchidea essiccati, tostati e macinati a farina.  Si scioglie la farina in acqua o latte bollente,  si zucchera a piacere, si sparge sopra cannella o zenzero in polvere ed è fatta. La bevanda è tipicamente invernale e  io già che fa freddo corro a prepararmene  una  dato che il salepi grazie ad amici generosi ce l’ho!
  

credits:  lifo
                the gourmand

4 commenti:

Gambetto ha detto...

Meglio di un reportage....lo sai che è sempre un piacere, leggere, imparare, riflettere qui ;)

Irene ha detto...

@gambetto
e allora vuol dire che sono sulla buona strada!!!...

Marina Riccitelli ha detto...

E' proprio vero che bisogna toccare il fondo per poi risalire la china, le cose che dici lo dimostrano. Mi augurerei che andasse così anche in l'italia se non fosse che le piccole o grandi rivoluzioni fanno contare sempre vittime innocenti. Questa bevanda naturalmente non la conoscevo e mi incuriosisce una sacco! un abbraccio

Irene ha detto...

@marina
grazie marina. la bevanda qui è totalmente sconosciuta, in grecia la si può trovare d'inverno e non così facilmente da venditori come nelle foto.
per il resto che dire! vediamo se si riesce a risalire, speriamo, ma personalmente sono molto pessimista....
un abbraccio

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