Nel 1989 l’indimenticabile e indimenticato Manos Hatzidakis (compositore di musica leggera) rilasciò un’intervista che tra le altre cose diceva: “… in ultima analisi non dimentichiamoci che le uniche volte che ci siamo comportati come nazione sono state durante le catastrofi. Ben venga dunque una catastrofe, forse ci salveremo…”.
La catastrofe che auspicava Hatzidakis è arrivata sotto le non
mentite spoglie della crisi che attanaglia il paese da 5 anni a ‘sta parte.
Ma siccome come non
tutti i mali vengono per nuocere - sempre fidarsi dei detti - ci sono anche
effetti positivi. Come dire…. effetti collaterali….. Uno di questi è sicuramente il ridimensionamento dei
consumi, del life style nella sua accezione peggiore, della riscoperta di
mestieri dimenticati, ritenuti quasi disonorevoli e lasciati agli immigrati che a frotte arrivavano nella Grecia che fu. Ora gli immigrati scappano (se
devo far la fame preferisco farla a casa mia, si dicono e ci dicono giustamente….)
lasciando i greci a riparare scarpe e vestiti e a ingegnarsi su come sopravvivere.
La rivista inglese
“the gourmand” ha dedicato un articolo al mestiere di “salepitzis” ad Atene,
con il titolo “abbiamo sorseggiato il salepi fino alla sua estinzione”. L’estinzione non si
riferisce al salepi ma al salepitzis che secondo l’autore dell'articolo è un mestiere ormai praticato da pochi anziani
e destinato a pochi clienti anziani pure loro, dato che i
giovani non conoscono la “miracolosa
bevanda”.
Una passeggiata nel centro di Atene però offre un panorama diverso . Nella via più
commerciale della città, la Ermou, dall’incrocio con via Voulis fino alla
Kapnikarea ci sono 4 giovani salepitzis
fissi, e una chiacchierata con loro
dimostra che gli ateniesi , quelli che
la conoscevano, non l’hanno dimenticata
e quelli che non la conoscevano, i giovani cioè, stanno imparando ad
apprezzarla. Così, diventa sempre più frequente incontrare della gente con in
mano il bicchiere da passeggio che anziché contenere caffè come ci hanno trasmesso
gli americani, contiene il salepi, riscoprendo una bevanda antica,
molto popolare in Turchia da dove è arrivata anche in Grecia,
e dove si produce industrialmente perfino dalla nestlè, a conferma del suo
largo consumo.
La bevanda in sé è molto semplice avendo la materia prima, il salepi, composta da tuberi di orchidea essiccati, tostati e macinati a farina. Si scioglie la farina in acqua o latte
bollente, si zucchera a piacere, si
sparge sopra cannella o zenzero in polvere ed è fatta. La bevanda è tipicamente
invernale e io già che fa freddo corro a
prepararmene una dato che il salepi grazie ad amici generosi ce
l’ho!
credits: lifo
4 commenti:
Meglio di un reportage....lo sai che è sempre un piacere, leggere, imparare, riflettere qui ;)
@gambetto
e allora vuol dire che sono sulla buona strada!!!...
E' proprio vero che bisogna toccare il fondo per poi risalire la china, le cose che dici lo dimostrano. Mi augurerei che andasse così anche in l'italia se non fosse che le piccole o grandi rivoluzioni fanno contare sempre vittime innocenti. Questa bevanda naturalmente non la conoscevo e mi incuriosisce una sacco! un abbraccio
@marina
grazie marina. la bevanda qui è totalmente sconosciuta, in grecia la si può trovare d'inverno e non così facilmente da venditori come nelle foto.
per il resto che dire! vediamo se si riesce a risalire, speriamo, ma personalmente sono molto pessimista....
un abbraccio
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