07/09/11

plastos


Può un greco rinunciare alle pites? La domanda è retorica e la risposta lo è altrettanto con un'altra domanda. Può un italiano rinunciare alla pasta?
Certo, si  può tutto, ma  costa fatica. Bisogna avere un motivo ben valido e trovare delle alternative.
Ecco, io da un po’ di tempo ho smesso di mangiare qualsiasi cosa abbia a che fare con il grano e i lievitati. Non per motivi di intolleranza, ma per un discorso nutrizionale sul quale non mi dilungo qui.
Ma siccome appunto, è faticoso rinunciare a certe preparazioni, ho preparato questa pita della tradizione, tipica di Agrafa, paese montanaro in Euritania.

Agrafa appartengono a  una catena montuosa della Grecia centrale con 7 cime che superano i 2.000, mentre la più alta è 2.184 mt, e altre che superano i 1.900 mt.
Agrafa è anche il nome del villaggio,  capoluogo dell’omonimo comune, costruito su un altipiano di 880 mt., cui appartengono 7 centri abitati.
Il nome “agrafa”, che letteralmente vuol dire non scritto, pare derivi dai tempi dell’impero bizantino. A causa della conformazione del territorio, e pare anche del difficile carattere degli abitanti, diventava pressochè impossibile andare a riscuotere le tasse. Ecco quindi che sono stati cancellati dalle liste di riscossione!!!!!!
Basti pensare che soltanto negli ultimissimi anni si  sta costruendo una rete stradale in grado di collegare i villaggi tra di loro, aiutandoli a uscire dall’isolamento.
Abitati sin dal 1.500 aC, hanno una storia ricchissima, e grazie proprio alla loro conformazione territoriale, erano un avamposto greco sia durate l’occupazione ottomana che quella tedesca.
Montagne,  fiumi, gole, un lago, ponti, villaggi, costituiscono una meta per chi desidera immergersi in un paesaggio ancora incontaminato, come pochi ormai se ne trovano.
info

Ingredienti:
-          ½ kg. di erbette varie (io ho usato spinaci e biete)
-          3 cipollotti
-          aneto tritato
-          prezzemolo tritato
-          100 gr. di feta
-          1 tazza da thè di olio evo
-          sale
-          pepe
-          2 tazze da thè di farina di mais (tipo fioretto)
-          burro per imburrare la pirofila
Procedimento:
Affettiamo i cipollotti, e in una padella capace li facciamo appassire  con 3 cucchiai di olio. Laviamo bene le verdure e gli aromi,  strizziamo e  tagliamo grossolanamente. Le aggiungiamo ai cipollotti e facciamo insaporire.
Trasferiamo le erbe in un’insalatiera, aggiungiamo la feta sbriciolata con le mani, il sale, il pepe. Mescoliamo bene.
Prendiamo una pirofila e la imburriamo bene.  Versiamo sopra un po’ di olio. Prendiamo una manciata di farina di mais e la distribuiamo sulla pirofila, stando attendi che copra tutta la superficie. Irroriamo con dell’acqua. Ripetiamo per 3 volte. Versiamo il ripieno delle erbe, e ripetiamo di nuovo il procedimento con la farina di mais per 3 volte. Versiamo sopra il resto dell’olio.
Inforniamo a forno caldo, e cuociamo per circa 1 ora a 170 gradi.

Nota: tradizionalmente si usano tutte le erbette selvatiche e non della stagione.

8 commenti:

Vevi ha detto...

Sembra veramente un piatto appetitoso e soprattutto pieno di gusto... mi invita proprio quella specie di crosticina :)

Vevi :)

Caterina Molinaro ha detto...

che buono...e secondo me deve avere anche una consistenza in bocca molto particolare!!

Labidú ha detto...

Muy rico, por aquí hacemos unas empanadas con harina de maiz también muy buenas. Besinos.

nadia ha detto...

Molto particolare questa pita, sa provare!

Asteri (Maria) ha detto...

Τέλειο!!!!! κομματάκι για μένα;;;
Πολλά φιλιά

mara ha detto...

Υπέροχο και ελληνικό!Καλημέρα!

Cocinando con Manu CatMan ha detto...

no conocía este plato....un pita muy particular no?....me gusta y más si tiene que ver con Gracia que adoro la comida griega...

un beso

donkey and the carrot ha detto...

Αυτά ειναι! Η απλότητα και η νοστιμιά στο πιάτο!

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