Se si
tratta di una questione di geni aspettiamo l’annuncio della
scienza.
Nel
mentre, riportiamo le osservazioni dell’arcivescovo di Samos Iosif
Georgirinis, che nel suo libro Una
descrizione della situazione attuale di Samos, Nikaria, Patmos e
Monte Athos (Pitt, 1678)
descrive
quanto osservato nei luoghi visitati e osservati.
In
particolare per Ikaria, Nikaria come si chiamava all’epoca e come tutt'ora la chiamano affettuosamente i greci,
scrive:
“Gli
elementi più notevoli di questa isola sono l’aria e l’acqua, che
sono talmente salutari, da rendere longevi i suoi abitanti.
E’
facile quindi incontrare dei centenari, cosa stupefacente se si
considera la vita dura che fanno…
Prima
dell’ora stabilita per il pranzo è impossibile trovare del pane
nell’isola intera.
Soltanto
poco prima di quell’ora prendono la quantità necessaria di grano,
lo macinano nel mulino a mano, preparano l’impasto e lo cuociono su
una pietra piatta.
Una
volta cotto, il capo famiglia lo distribuisce equamente tra i membri
della famiglia. Se è presente qualche ospite, gli si dà una
porzione che viene equamente sottratta dalle porzioni degli altri. Il
vino lo annacquano per un terzo….
La
loro alimentazione è povera ma i loro corpi sono robusti e allenati;
in genere è gente longeva. E vivono come se non credessero che saranno
vivi anche il giorno seguente. Contenti di riuscire a soddisfare le
esigenze del singolo giorno.
Questa
è l’immagine della piccola isola, della più povera ma più felice
di qualsiasi altra del Mar Egeo”
conclude.
Le
osservazioni che fece circa 350 anni fa l’arcivescovo
relativamente alla longevità degli ikariani sono state pubblicate di
recente alla rivista scientifica Nature (An old clue to the secret of
longevity).
Foto: Max & Dom
2 commenti:
non conosco nulla di quest'isola ma penso sia splendida altrimenti non sarebbe greca !
proprio così Chiara. nemmeno io ci sono mai stata ma non dubito sia splendida!
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