Il carattere
della cucina greca moderna, quella che conosciamo tutti, non può prescindere
dal grande contributo delle minoranze greche che si stabilirono nel paese
partendo dall’Asia Minore dal 1923 in poi. Quello che portarono si è sposato
con quello che trovarono, definendo i tratti della cucina greca odierna.
La comunità
che viveva in Cappadocia che era considerata il granaio del Medio Oriente, era
basata sui cereali: pane, bulgur, semolino, trachanas, pasta, pites, mantì e sui
legumi. La carne fresca era un lusso per pochi e per qualche occasione
particolare. Le massaie preparavano kavourmas, soutzouki e pastourmas (salumi
molto speziati) e li usavano per cucinare piatti di legumi e zuppe. Il latte e i suoi
derivati abbondavano: burro, yogurt, airan, formaggi, kaymaki. Ogni famiglia aveva i suoi polli e il suo orto
ed era in grado di procurarsi direttamente pollame, uova e vegetali. Le verdure
si conservavano essiccandole o mettendole in salamoia. L’olio di oliva era sconosciuto
dato che la regione non era adatta alla coltivazione dell’ulivo. Per cucinare
usavano il grasso animale, grasso che usavano anche per i dolci. L’olio che
usavano per friggere pesci di fiume era olio di lino e di sesamo. La regione
abbondava di alberi di frutta secca che usavano abbondantemente per i piatti
salati e i dolci.
I mantì
arrivarono con loro ed ecco una versione simile nella sostanza ma diversa nella
forma da questa che avevo postato qualche tempo fa.
Nota: la foto di mezzo, dei mantì crudi, l’ho presa da qui.
Ingredienti: (per 3 - 4 persone)
Per la pasta:
-
2
tazze da tè di farina per tutti gli usi
-
1
uovo
-
circa
mezza tazzina da caffè di acqua
-
1
cucchiaino di olio evo
-
1
pizzico di sale
Per il ripieno:
-
200
gr. di carne trita (vitello, manzo, agnello o anche mista. Io ho usato il
manzo)
-
1
cipolla bionda tritata
-
una
tazzina da caffè di vino bianco secco
-
prezzemolo
tritato
-
sale,
pepe nero macinato fresco
-
3
– 4 cucchiai di olio evo
Per la salsa:
-
1
vasetto di yogurt naturale, intero
-
1
spicchio di aglio tritato
-
sale,
pepe nero
-
1
cucchiaio di olio evo
-
qualche
goccia di limone
Per la cottura:
-
brodo
di carne
-
burro
Procedimento:
Per prima
cosa prepariamo un brodo di carne come Dio comanda. Se non abbiamo il brodo di
carne meglio fare un’altra cosa.
E mentre il
brodo sta bollendo, prepariamo la pasta.
Il
procedimento lo sappiamo: farina a montagna con buco in mezzo, uovo, acqua e
olio. Impastiamo tutto per bene e lasciamo riposare per almeno mezz’ora.
Ripieno: Mettiamo
due cucchiai di olio in una padella e a fuoco vivo facciamo rosolare la carne.
In un’altra
padella con qualche cucchiaio di olio facciamo appassire la cipolla. Versiamo
la carne nella padella della cipolla, versiamo il vino e lasciamo evaporare.
Saliamo, maciniamo del pepe, uniamo il prezzemolo, mescoliamo e ritiriamo dal
fuoco.
Mentre il ripieno
raffredda, tiriamo la sfoglia a circa 2 mm di spessore e la tagliamo a
quadretti di cm 5 x 5.
Mettiamo un
poco di ripieno in ogni quadrato di pasta e uniamo pizzicando le estremità in modo di formare una barchetta.
Imburriamo
una teglia e sistemiamo in fila ordinata i mantì. Spargiamo sopra qualche
fiocchetto di burro qua e là e inforniamo a 180 gradi per circa 20 minuti.
Quando i
mantì si saranno un po’ colorati, versiamo sopra del brodo quanto basta per
coprirli e continuiamo la cottura per circa 1 ora. Alla fine i mantì devono
restare asciutti.
Prepariamo la
salsa mescolando tutti gli ingredienti, versiamo sui mantì e serviamo.
10 commenti:
Mai flotta fu più golosa e promettente!
Curiosissima la forma di questa pasta:)))
@fabiana
vero? è curioso anche il metodo di cottura, perlomeno per chi ha in mente la cucina italiana!
Favoloso è dire poco non è facile per me non sono una maestra el fare la pasta anzi....ma la coneservo ci voglio provare quando...non so ma come altre volte te lo dico.
Buona fine settimana.
Πέρασαν πολλά χρόνια από τότε που δοκίμασα μαντί, που έκανε η μητέρα ενός φίλου Πόντιου, με την γνήσια συνταγή.
Εκείνο ήταν με κλειστή την ζύμη και βρασμένο, σαν σούπα. Κάτι σαν το ραβιόλι.
Εγώ δεν το τόλμησα ακόμη....
Καλή Χρονιά!
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Molti anni sono passati da quando ho provato manti, che ha fatto la madre di un amico Ponzio, la ricetta autentica.
Che è stato chiuso con la pasta e bollito, come la zuppa. Qualcosa di simile ravioli.
Non ho nemmeno il coraggio ....
Felice Anno Nuovo!
@stavros
να σου πω, και εγω μερικες φορες που τα εφιαξα τα εφιαξα σαν πουγκια, μετα ομως καπου ειδα αυτο το σχημα και μου αρεσε.
καλη χρονια και σε εσενα και σε ολη την οικογενεια.
@edvige
va bene cara, dovessi farla dimmelo!
un abbraccio
la pasta e patate al forno alla napoletana prevede una cottura simile a questa, si mettono la pasta e le patate a crudo e poi si fa cuocere al forno in un intingolo piuttosto liquido fatto di olio, cipolla, pomodori, sedano.
comunque questi ravioli sono particolari non solo per la cottura ma anche per la forma che fa intravedere l'ottimo ripieno.
Piatto da provare!
@laura
interessante questa pasta con patate da provare sicuramente.
vero, i ravioli sono interessanti per la forma. "raviolo aperto"!!!!!
un abbraccio e salutami anna!
un formato bellissimo a vedersi Irene, fa di certo un figurone a tavola ! Buona settimana, un bacione...
dev'essere ottima questa preparazione... ma soprattutto è molto bella!!
Ωραίο πιάτο Ειρήνη μου και το σχήμα το έχεις πετύχει τέλεια.
Και με πολύ ωραία υλικά πραγματικά!
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