04/04/12

purea di prugne gialle monoingrediente


Per molti anni sono andata sulla stessa spiaggia.
Da piccola e poi da grande, con un intervallo di trent’anni; ci sono tornata per uno di quegli eventi prevedibili ma non previsti della vita, e ci sono ritornata puntualmente per altri 10. Ogni estate, ogni agosto, dal primo all’ultimo giorno,  per 10 lunghi anni.

Non era cambiata da come me la ricordavo; acqua che scende bruscamente, spiaggia di sassolini levigatissimi, schiera di docce, passeggiata sul lungomare e fila di negozi di ogni tipo.
Stendevo il telo e ci stavo per delle ore. 

Lui passava ogni giorno. Cappello di paglia rotto qua e là sulla testa, ciabatte di plastica ai piedi, sorriso bucato qua e là.
Con una borsa frigo rigida sottobraccio vendeva bibite ai bagnanti.
Ogni tanto reclamizzava  la merce a voce sommessa, quasi imbarazzata: “aranciate, limonate, coca cola ghiacciate”!!!

Era una nota stonata nella Grecia che aveva da poco conosciuto su larga scala il benessere consumistico, le case lussuose, le auto nuove fiammanti, gli abiti firmati,  il sorriso smagliante.
Io per una sorta di pudore non lo fermai mai.

Poi la spiaggia cambiò.
Sono apparsi i lettini e gli ombrelloni con i tavolini. Con servizio  bar annesso.
Bello! Sdraiati sul lettino, al sole o all’ombra dell’ombrellone, libro in mano, si ordinava: “un’aranciata” oppure “una birra” oppure “un ouzo”!

E gli anni uno dietro l’altro sono passati!

L’ultima volta che ci sono stata, lui era ancora lì. Costretto dalle file degli ombrelloni a camminare sulla battigia, solcava la stessa strada, avanti e indietro, come se non ne conoscesse delle altre!
Pensavo di postare una bibita per essere coerente con il prologo, ma poi ho deciso di affidarmi all'essenzialità e frugalità di un frutto appena raccolto o appena comprato.

Prendiamo quante prugne ne vogliamo, mature,  le laviamo, le tagliamo a metà e togliamo il nocciolo.
Le sistemiamo in una pentola e le riduciamo in poltiglia a fuoco lento lento lento.
Se dovesse servire aggiungiamo un poco di acqua e se vogliamo alla fine frulliamo.

Accompagna benissimo gli arrosti di carne.
Io l’ho mangiata al cucchiaio. Un poco acidula ma con questo sapore mi ci trovo!!!!!



4 commenti:

Ornella ha detto...

Bellissimo il tuo prologo..Ci sono situazioni che danno sicurezza se non mutano con gli anni e come dice sempre mia madre "quel che è stato ritorna" Ne vedremo molti solcare vecchie e nuove strade/spiagge quest'estate...
Ottima la purea di prugne!
Bacione cara Irene

Gambetto ha detto...

Eccolo!! :D
Per questo tuo ricordo condiviso non può che venirmi un bel sorriso sul viso, sorriso che vira nell'"acidulo" pensando alle strade che ognuno di noi solca ripetutamente come se non ne conoscessimo altre, cercando nel medesimo sentiero una qualche forma di vacua certezza. Molto delicata la foto scattata dalla tua memoria. Non aggiungo altro...se non che forse siamo un pò tutti come quel venditore...cambia tutto intorno a noi ma in fondo in fondo siamo sempre li a ripercorrere i nostri passi.
Grazie per lo spunto per la ricetta ma soprattutto grazie per l'istantanea sopra.

Kate ha detto...

Bello leggere i tuoi ricordi, Irene!
E splendida la ricetta, mi incuriosisce molto il connubio con gli arrosti, da provare. Un abbraccio.

Irene ha detto...

@ornella
infatti, era come un'appuntamento che si rinnovava di anno in anno!
mi auguro che si trovino strade nuove da percorrere!

@gambetto
è così; la forza dell'abitudine e a volte l'inerzia ci precludono strade nuove!

@caterina
grazie. mi è costata un pò di fatica scriverlo ma sono stata spronata da qualcuno!

irene

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