Poi è arrivata
la crisi!!! E con questa si stanno
verificando dei cambiamenti epocali! Sono
comparsi prodotti che mai prima avevo visto in vendita: croste e sticks di
parmigiano, strani pesci nostrani talmente dimenticati da sembrare
quasi esotici, tagli di carne abbandonati e snobbati ed è così che ho trovato
il mio stinco di maiale!
Costo? Un
euro e 98 centesimi!
Ingredienti e preparazione:
Togliere lo
stinco di maiale dal frigo e portarlo a temperatura ambiente. Io ho tolto un po’
di grasso esternamente perché veramente ne ha parecchio. Dopodichè ho messo lo
stinco in una teglia piccola, giusta per contenerlo e ho distribuito qua e là
qualche bacca di ginepro. Ho pestato nel mortaio dei grani di pimento e del
pepe rosa e li ho mescolati con del sale
e dei semi di senape. Ho versato sullo
stinco una lattina di birra lager a temperatura ambiente, questa, anzi se volete la sua storia eccola qui
avendo cura
che andasse a bagnare tutte la superficie e ho cosparso sopra il misto di
spezie.
Ho scaldato il
forno a 200 gradi, modalità statica, e ho infornato. Ho cotto per 2 ore,
girando 2 volte. La prima dopo un’ora di cottura, la seconda nell’ultimo quarto
d’ora. Ultimata la cottura ho tolto la teglia dal forno, ho posizionato lo
stinco sul tagliere coprendolo con la stagnola
e l’ho lasciato a riposare giusto il tempo che mi è occorso per versare
il fondo di cottura in un tegamino e farlo restringere per utilizzarlo come
salsa di accompagnamento.
Di contorno,
patate e zucca arrostite e mouse di mele.
Per 2.
Dimenticavo! La ricetta l'ho vista qui e l'ho copiata!
5 commenti:
Lo stinco di maiale è buonissimo e molto conveniente, ma ho sempre fatto fatica a trovarlo, hai ragione. Per il pesce azzurro, invece, non ho mai avuto molti problemi soprattutto perché quasi sempre l'ho comprato al mercato, da bancarelle che conoscevo. E' vero, quando vado al mare e aspetto la barca di pescatori che si ferma quasi ogni giorno al moletto, si trovano altre specie quasi sconosciute e spesso anche molto buone, senza contare che, in quel caso, sono pescate e non allevate.
Molte parti del maiale ed anche di altri animali sono considerate umili e spesso non compaiono sui banchi macelleria dei supermercati, senza contare che poi, spesso, la carne viene tritata e ridotta a hamburger o polpa trita per sughi ecc. L'offerta comunque varia parecchio da città a città ed anche da quartiere a quartiere.
La miglior varietà, per la carne, la troviamo nelle regioni settentrionali d'Italia. Al centro sud c'è da fare più fatica.
Il problema è che tutti si orientano su tagli di prima scelta ritenendo siano migliori semplicemente perchè non conoscono e non sanno cucinare quelli più economici e spesso più saporiti e molto, molto più interessanti sotto il profilo della versatilità in pentola.
Imparare a conoscere e scegliere la carne è certamente il primo passo per salvare il portafogli e sorridere a tavola:))))
Lo stinco.....una straordinaria risorsa!!!!!!!
sai che non amo particolarmente la carne ma la tua ricetta è così invitante....
amelie
@Renata
rispetto al pesce, dato quello che costa il pesce pescato, ormai compro quasi sempre pesce azzurro. mal sopporto il pesce allevato, io che son cresciuta con il pesce appena pescato!!! :)
devo dire che negli ultimissimi sto sviluppando una predilezione verso materie "poco nobili"!
@Fabiana
Se Proust diceva di "lasciare le donne belle agli uomini senza fantasia" parafrasando si può dire "lasciamo i tagli di prima scelta alle persone senza fantasia"???? :)
@ Amellie
E' molto buono. Il consumo di carne va ripensato senza dubbio; forse prediligendo tagli poco nobili è un buon inizio!
qui a Trieste lo stinco di maiale è facilissimo da trovare,credo sia il taglio più amato e cucinato.La birra gli dona un sapore e una morbidezza particolare, mi hai ricordato che è da un pò che non lo faccio! Buona settimana Irene, un abbraccio
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