Ora che ho scritto chilopites, mi sorge un dubbio. Il suono di quello che io scrivo con “ch” è “h” aspirato. Come dire “hair”.
Mi è sempre sembrato che scrivendo ch, si leggesse h. Ma forse non è così, forse lo si legge come “chair”.Doveroso quindi sottolineare che quando si vede ch il suono è h.
Forse dovrei cambiare e usare la h.
Anzi, se qualcuno mi dicesse come legge per esempio la parola greca di cui al titolo, mi farebbe un favore.
Premesso questo, le tagliatelle in Grecia si fanno ab illo tempore.
Nella stagione delle uova!!! . Non so se c’è un periodo particolare delle uova, ma sicuramente c'era un periodo particolare delle chilopites. Ogni massaia le faceva. Sempre in grandi quantità perchè dovevano bastare per tutto un anno. Tranne mia madre come ho detto un’altra volta, che da brava cittadina non le preparava. Dall’altra parte aveva un sacco di amiche che gliele portavano. Lei ricambiava con le pites. E’ un asso con le pites! Dicevo, in periodi di abbondanza delle uova si facevano le chilopites. Che era un modo per conservarle. Le uova. Geniale!
Dunque, le chilopites possono essere lunghe, più corte, o quadretti. Come si vuole!
Io le ho fatte lunghe, con farina integrale di kamut e semola rimacinata.
Ovviamente si può usare qualsiasi farina, calbirando la quantità del latte.
Per le uova: 1 ogni 200 gr. di farina.
Ovviamente si può usare qualsiasi farina, calbirando la quantità del latte.
Per le uova: 1 ogni 200 gr. di farina.
Le chilopites dell'ultima foto sono fatte con semola di grano duro, regalo di una delle amiche della mamma!
- 150 gr. di farina integrale di kamut
- 50 gr. di semola rimacinata
- 1 uovo
- 2 tazzine da caffè di latte
- un pizzico di sale
Procedimento:
Si procede come per le tagliatelle. Sulla spianatoia versiamo versiamo le farine mescolate a montagna.
Buco in mezzo, uovo e latte, pizzico di sale. Facciamo l’impasto, lasciamo riposare una ventina di minuti e tiriamo la sfoglia.
Lasciamo che asciughi, arrotoliamo e tagliamo come desideriamo. Grosse, sottili, corte, lunghe etc.
Se desideriamo conservarle, facciamo seccare bene, stese, e mettiamo in sacchetti di tela.
6 commenti:
Io leggo "ch" duro come se fosse "ch" di chiesa...mi sa che i tuoi lettori italiani leggono come me. Comunque davvero interessante l'usanza di fare la pasta per tutto l'anno, non l'avevo mai sentita!
Che bello ogni volta leggerti. Non lo sapevo che esisteva il periodo delle uova, d'altronde da brava cittadina certe cose non le so. Mio marito dice che la pronuncia di chilopites è con la h emessa come gli inglesi dicono house. Sentendolo a me da italiana sembra un pò una k aspirata. Mi dispiace che non c'è la possibliità dell'audio nei commenti. Un abbraccio a presto.
@francesca
infatti, è quello che pensavo. se scrivessi con la "h" probabilmente la salterebbero. grazie
@annamaria
infatti non so come rendere il suono "h", per quello preferisco usare la "ch" che è quanto più possa somigliare!!!! salutami tuo marito!
anch'io, a prima lettura, ho usato la "ch" di chiesa.
Forse i toscani pronunciano correttamente :D
@stefano
è un problema!!!! alla fine forse ch rende meglio.
anche se non so se uno in grecia dice "ilopites" oppure "kilopites" cosa sembrerebbe più aderente!
Il periodo migliore delle uova è la primavera, vedi la Pasqua e le chiocce di una volta. A proposito della pasta ti ho già scritto sull'altra ricetta che hai postato. Noi tradizionalmente non conservavamo o conserviamo la pasta fatta in casa, questa preferiamo farla fresca ogni giorno, anche la farina viene molita circa una volta al mese conserviamo il grano, cosa meno problematica, ma a quanto ho capito il vostro problema era più che altro conservare le uova di cui noi abbiamo sempre disposto, bene o male, tutto l'anno tranne che nel pieno inverno. Le uova, messe nella paglia asciutta ed in un posto molto fresco, appese in panieri, che i topi non potessero raggiungere, duravano anche più di un mese. Ci sarebbe da capire come mai voi avvrtiste tanto la carenza delle uova e noi no. Ciao
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