Nell’ultimo anno e per svariati motivi di natura famigliare, sono stata più volte ad Atene. In una di queste, esattamente 14 mesi fa, sono andata al cinema.
Il film che avevo già da Milano deciso di vedere era “l’assassina” (η φονισσα) .
Tratto da un racconto di Alexandros Papadiamandis, considerato come uno dei più importanti autori greci, nato a Skiathos nel 1851.Il racconto, che avevo letto anni addietro, è ambientato a
Skiathos. Narra la vita difficile, faticosa e senza gioie delle donne, tanto
che l’assassina appunto, decise di sopprimere delle femmine, per risparmargli una
vita durissima.
Non dico altro, probabilmente è possibile trovarlo in
italiano se vi ho incuriosito.
Intanto, se vi va, potete provare questa squisita ricetta dell’isola, come proposta da Elias Mamalakis.
Ingredienti: (4 persone)
- 1 kg abbondante di peskandritsa (rana pescatrice)
- 1 kg di cipolline
- succo di limone
- 4 pomodori medi spellati e tagliati a dadini (se non avete voglia di scottarli, spellarli e tagliarli, tagliateli in due e grattugiateli dai fori grossi della grattugia, raccogliendo polpa e succo)
- 2 spicchi di aglio
- 50 ml circa di olio evo (anche più)
- 100 ml di vino bianco
- 1 foglio di alloro
- qualche ago di rosmarino
- sale
- pepe nero macinato fresco
Procedimento:
Sbucciare le cipolline. (Per sbucciarle senza piangere, potete scottarle per qualche secondo in acqua bollente).
Sciacquare sott’acqua corrente i
filetti del pesce e metterli in una bacinella con acqua e il succo di limone.
In una casseruola versare l’ olio
evo. Quando l’olio sarà caldo aggiungere le cipolline. Rosolare mescolando e
unire l’aglio. Aggiungere il pomodoro e cuocere per una decina di minuti.
Salare, macinare del pepe nero,
aggiungere l’alloro e infine il
rosmarino. Mescolare delicatamente e versare il vino.
Dopo un paio di minuti ritirare
dal fuoco.
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