23/02/13

calamari con succo di agrumi



Penso che buona parte di quello che io considero fortuna nella mia vita, sia l’epoca in cui sono nata. In un paese che ancora manteneva la sua originalità e la sua autenticità, in un quartiere popolare dove chi si impegnava poteva emergere,  dove era facile sognare e pensare che i sogni potevano realizzarsi.

Negli anni ho visto parecchi ragazzi che quello che sognavano l’hanno realizzato. Ho visto amici, parenti, conoscenti, emergere e dare il meglio di sé per se stessi e per gli altri. Realizzare e toccare quello che sembrava un sogno. Non è toccato a tutti, è chiaro. Ma io credo fermamente che il sogno quando si concretizza in una passione, prima o poi paga. Anche se non  sempre  in termini economici o di notorietà, dà sempre un senso alla propria vita e riempie quello che alcuni sentono come angoscia esistenziale.
Il sogno era a portata di mano e si poteva solo migliorare.

Vero che avevamo poco. Ma quel poco era pieno di significato, di senso, incontaminato, autentico  e verace.
Questo lo realizzo ora, causa anche la vecchiaia incipiente…. Allora mi dava fastidio che andassimo a Salamina a passare una domenica  con le vettovaglie e le cibarie portate da casa. Io volevo andare al ristorante.  Ma mi toccavano le polpettine della mamma, le pites della zia, i pomodori e i cetrioli tagliati sul momento, la feta mangiata con il pane. Ecco, questo era quello che ci portavamo.  Sceglievamo un bel albero dall'ombra grassa e stendevamo tutto. 

L’attività preferita da noi bimbi era cercare le vongole. Le staccavamo, le aprivamo con il coltello, due gocce di limone e via, così, crude,  sentendo il sapore e profumo  del mare.
Quei sapori li ho persi definitivamente; non so se esistano ancora da qualche parte del globo, sicuramente io ora  non azzarderei a mangiare molluschi crudi.
Ma mi è rimasta l’abitudine di cuocere poco, giusto il tempo per mettermi al riparo da eventuali contaminazioni  batteriologiche, tutto quello che con il mare ha a che fare.
I calamari di oggi sono da una ricetta pubblicata su “kathimerini , rispettata quasi alla lettera.


Ingredienti:
-          3 calamari grandi, oppure 5 – 6 se piccoli
-          1 cucchiaio di succo di limone
-          2 cucchiai di succo di mandarino (l’originale prevede il succo di arancia)
-          3 cucchiai di olio evo
-          1/2 cucchiaino totale di timo e origano mischiati
-        un pò di scorza grattugiata di limone e mandarino
-          pepe nero macinato fresco
-          sale
-          prezzemolo tritato
Procedimento:
Puliamo i calamari, separiamo il corpo dai tentacoli e li spennelliamo con un cucchiaio dell’olio previsto. Li cuociamo al forno, in modalità grill a  200 gradi per 5 minuti. Li giriamo e li cuociamo ancora per 5 minuti.
Mentre cuociono, prepariamo l’emulsione con tutto il resto degli ingredienti.
Togliamo i calamari dal forno, li tagliamo ad anelli e versiamo sopra l’emulsione. Mescoliamo bene.



16 commenti:

ΕΛΕΝΑ ha detto...

Aχ Ειρηνάκι μου, νομίζω μόνο τώρα καταλαβαίνουμε τι όμορφα ήταν εκείνα τα χρόνια!
Τα καλαμαράκια σου πολύ νόστιμα μαγειρεμένα έτσι!
Φιλιά, καλό Σαββατοκύριακο!

Irene ha detto...

ετσι οπως τα λες ελενα μου. μονο τωρα....
φιλακια και σε εσενα

Chrisi ha detto...

Ειρήνη μου είναι μια πολύ ωραία και νοσταλγική η σημερινή σου ανάρτηση ,αλλά μου τα χάλασε η μετάφραση και έχασα πολλές εικόνες,σε παρακαλώ όταν γράφεις γι αυτές τις εποχές κάντο στα Ελληνικά.Κατα τα άλλα η συνταγή σου είναι τέλεια μου αρέσει και σαν εμφάνιση αλλά και απο γεύση θα την έτρωγα ευχαρίστως .Οτι έχει σχέση με θαλασσα με ξετρελαίνει.(Οχι αυτή η ίδια αλλά αυτά που περιέχει μέσα).Καλή Κυριακή σου εύχομαι,φιλιά.

Edith Pilaff ha detto...

Ciao Irene,questo post,mi ha colpito molto.E' venuta a trovarmi un'amica d'infanzia dall'Italia recentemente ed abbiamo fatto lo stesso discorso.Le sue parole:"Siamo stati l'ultima generazione ad aver avuto una vera chance".
Ricordo anch'io il sapore delle vongole (e delle patelle)appena prese.
La ricetta mi sembra buonissima,penso ci sia una certa "intesa" tra calamari ed agrumi.E' da tempo che mi ronza in testa l'idea di una cosa molto simile,ma con i calamari a crudo.Nel caso la facessi ,e sopravvivessi,ti faccio sapere...
Un bacio.

Unknown ha detto...

Adoro i calamari..in tutti i modi Irene.
Buonissimi con gli agrumi, non li ho mai fatti così.
Molto bello il tuo post di oggi, mi ha fatta davvero tanto riflettere...pure io spero di realizzare i miei sogni, anche se non mi 'pagheranno' molto, ma mi faranno alzare felice la mattina..e questo sarebbe già moltissimo.
Buona domenica, Roberta

Rosita Vargas ha detto...

Tiene un aspecto muy bueno me encanta ,abrazos y abrazos.

Irene ha detto...

@neli
εχεις δικιο νελλη μου. δυστυχως ο χρονος δεν ειναι παντα αρκετος, αλλα σου υποσχομαι οτι οταν κανω τετοιους ειδους αναρτησεις θα τις γραφω και στα ελληνικα στο εξης.
φιλακια καλη κυριακη

Irene ha detto...

@edith
si, anche perchè forse si poteva solo migliorare!
l'intesa tra agrumi e calamari c'è; guarda, sembrava quasi che avessero un sapore particolarmente marino!
fammi sapere della tua ricetta.
un abbraccio e buona domenica

Irene ha detto...

@roberta
grazie cara. come dicevo a edith qui sopra, i calamari fatti così hanno un chè di molto marinaro. molto semplici ma squisiti.
guarda, io penso che quello che ci appaga è l'unica cosa che vada perseguita con tenacia.
un abbraccio

Irene ha detto...

@rosita
grazie rosita. di cuore.

Chiara ha detto...

ha ragione Edith, noi abbiamo ancora dei ricordi veri, fatti di cose solo all'apparenza banali ma cariche di significato...Non lo so i nostri figli se un giorno potranno dire lo stesso....i tuoi pic nic a Salamina li sceglierei piuttosto che andare in qualche ristorante stellato....Copio la ricetta, qui a da me sarà molto apprezzata, buona domenica cara, un abbraccio..(sto già definendo la prossima vacanza in Grecia...ti racconterò)

matematicaecucina ha detto...

ricordi bellissimi e rammarico per i giovani per cui è molto più difficile coronare i loro sogni!
un piatto da copiare

Penelope ha detto...

Όμορφα λόγια και σκέψεις και συναισθήματα... Ειρήνη μου!

Όσο για τα καλαμάρια, χθες έφτιαξα κι' εγώ από τις λίγες φορές που βάζω τηγάνι στην φωτιά, γίνονται εξαίσια σε ελάχιστο χρόνο.
Τα αρώματα που τα συνδύασες πολύ-πολύ ταιριαστά.

Kate ha detto...

Una ricetta ottima, che proverò stasera stessa visto che era mia intenzione preparare i calamari. Un bacio!

stef@no ha detto...

fatta ieri sera, non senza qualche trepidazione, vista la "non-esultanza" (chiamiamola così) ;-) ottenuta con il kapamas. Trepidazione che è continuata durante la preparazione, avendo in testa le parole di Cracco sentite in settimana ("... il timo si usa con la carne, non con il pesce... perché è troppo forte...") ed pensando di aver usato un limone troppo acido.
Poi sono arrivati i calamari ed è successa la magia: tutti i gusti si sono equilibrati per un insieme sorprendente come tutte le volte che riesco ad eseguire bene una tua ricetta. Grazie ancora.
Come ultima osservazione: ho usato questo piatto per cena, ma credo sia più indicato come antipasto, da solo o meglio insieme ad altri assaggi. Grazie di nuovo

Irene ha detto...

@stefano
non sapevo di questa frase di cracco ma è vero; il timo è forte ma in grecia si usa anche sul pesce. dipende dalla ricetta ovviamente!
sai che cosa è stato sorprendente per me in questa ricetta? che mi sembrava che i calamari sapessero di mare più del solito.
detto ciò, concordo sul fatto che sono meglio come antipasto.
grazie delle belle parole.

irene

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