14/01/13

makarounes


Prendendo spunto da un post letto in un blog amico faccio qualche riflessione.
I vizi pubblici dei greci sono ormai sotto gli occhi di tutto il mondo da 4 anni a questa parte. Non credo ci sia stato un momento in tutta la mia vita che ho visto occuparsi tutto il mondo per così tanto tempo di questo paese. Per lunghi anni era caduto nell' oblio, non faceva notizia, nessuno se ne occupava, ci si ricordava soltanto in prossimità dell’estate e poi a vacanze concluse.
Tutti felici e contenti a decantare la bellezza del mare, l’ospitalità della gente, la bontà del cibo saporito e ancora abbastanza genuino. I greci forse per la prima volta nella recente storia  vivevano in un clima finalmente spensierato e prosperoso.
Finchè improvvisamente l’incanto si ruppe ed entrarono nel vocabolario lemmi fin’allora sconosciuti: spread e troika  quelli più usati  e temuti con i quali tutti hanno dovuto fare i conti. Svanì l’ospitalità, svanì il carattere allegro e spensierato dei greci e tutto precipitò in una spirale di angoscia cupa e paura che pochi spazi lascia all’ allegria e alla spensieratezza.
Con l’avanzare della crisi altre parole, non sconosciute questa volta, ma dimenticate, come malnutrizione, emigrazione, parole che sembravano definitivamente scongiurate sono tornate di grande attualità lasciando poco spazio all’allegria e alla spensieratezza.
Il paese simbolo della crisi è in un tunnel e non si vede l’uscita.
Per colpa di chi? Credo di essere la persona che fa le critiche più feroci a questo paese,  di cui conosco a fondo  i vizi e le virtù. So perfettamente a che livello endemico sia la corruzione, conosco l’incapacità dei politici, l’odiosa furbizia della gente,   la mancanza di progettualità a tutti i livelli, l’abitudine di scaricare le responsabilità indicando come responsabili prima l’america, ora la germania e potrei continuare ma mi fermo qui.
Non sono una persona che pensa e dice: “si, ma anche qui, o anche altrove…”, ma so con certezza che la crisi si, è globale, stiamo sicuramente assistendo al tramonto definitivo della vita come la conoscevamo, e pensare che la crisi si supererà e si tornerà come prima va dall’illusorio al dannoso.
Nulla sarà più come prima; si è definitivamente chiuso un ciclo e si sta aprendo uno nuovo di cui non conosciamo ancora i contorni.
La Grecia è la prima a vivere questo cambiamento e il fatto che sia la prima è esattamente a causa dei sui vizi pubblici e non più privati che l’hanno trasformata da un potenziale paradiso a un attuale purgatorio.
Non si va più a vivere in Grecia per stare belli spensierati.  L’angoscia si vede ovunque e la si tocca in ogni dove; la paura ha acuito e accentuato quei tratti caratteriali spigolosi e bruschi che quando si stava bene erano molto smussati. Ma la Grecia è un paese vivo, che pulsa, che sta tentando di trovare una strada, la sua strada, per ritrovare se stesso.
Certo, si può anche andare, estraniarsi da tutto e vivere in un paradiso isolato, avulso dalla realtà, scegliendo  una sorta di autismo sociale.

Per questo post scelgo un piatto che  è un connubio di due regioni che al turismo sfrenato e corruttore hanno scelto una via diversa, più consone alla storia e al paesaggio.
La pasta, le makarounes, sono  di Karpathos, splendida isola del dodecaneso, seconda per grandezza dopo Rodi, mentre il piatto è della regione di Mani, nel sud del Peloponneso, regione selvaggia e indomita con paesaggi  a tratti lunari.


Dunque, per fare la pasta prendiamo 125 gr. di farina (io ho usato la 00 di molino chiavazza) e  la setacciamo. Aggiungiamo un pizzico di sale e con 75 gr. di acqua a temperatura ambiente facciamo un’impasto  soffice ed elastico. Lasciamo riposare per un’ora e tiriamo in una sfoglia sottile su una superficie ben infarinata.
Tagliamo a quadretti di 4 cm. per lato e prendendo uno alla volta li avvolgiamo intorno a uno stecchino come nella foto. Sfiliamo lo stecchino e 


sistemiamo  le makarounes man mano che le prepariamo su un tovagliolo infarinato. Lasciamo asciugare per un paio di ore.

Mettiamo a lessare in acqua poco salata per circa 12 minuti.
Facciamo sciogliere in una padella due cucchiai di burro (o olio evo se preferite) e aggiungiamo un paio di manciate di ricotta salata stagionata grattugiata. Quando si sarà sciolto il formaggio aggiungiamo le makarounes scolate e facciamo insaporire mescolando delicatamente.
Prepariamo per ogni porzione un uovo al tegamino  e serviamo ponendolo sopra la pasta.

Nota: le makarounes possono avere anche la forma dei cavatelli.



26 commenti:

alessandra ha detto...

anch'io non son tipa da, ma potrei fare le stesse riflessioni anche sull'Italia. Il punto è che con una crisi del genere si fatica a pensare in chiave globale e si tende a focalizzare l'attenzione su quello che non va- o che non è andato- a casa nostra. Poi, magari, sarebbe successo lo stesso: ma assistere ogni giorno ad uno scempio della cosa pubblica da parte di chi dovrebbe tutelarla, per esempio (ed è nche strapagato per farlo) non aiuta a prendere le distanze dal problema e osservarlo da una prospettiva universale.
Nello stesso tempo, se questa crisi può aiutarci a recuperare le nostre radici, quel passato che ci ha reso due grandi popoli, maestri di civiltà per il mondo allora conosciuto, ben venga. non so quanti di noi avranno ancora i sensi capaci di cogliere questi stimoli (e perchè mi viene in mente il Giugurta di Sallustio, che guaardando Roma dall'alto le dice "o città in vendita, se solo troverai un compratore?"): ma intanto, avanti così nn si può andare: e questo è un primo segnale.

Il secondo è un ritorno alle radici anche nella gastronomia: mai visto così tanto "fatto in casa" come di questi tempi. E questa è cosa che non può che farmi contenta, sempre nell'ottica di quel recupero di cui sopra. e se mai dessimo un taglio al "cotto e mangiato", in favore di una cucina più centrata sul focolare, con tutto il bello che questo comporta, beh, non sarà un gran passo, ma di sicuro sarà nella direzione giusta.

Buona settimana
ale

Edith Pilaff ha detto...

Un altro piatto mai sentito ed interessantissimo,mi piace molto l'idea dell'uovo al tegamino..
Ahime',non posso che concordare sulle tue considerazioni,siamo davvero in una nuova era.Penso anche,con notevole cinismo,lo so,che il vero problema la natura dell'essere umano e non i vari tracolli finanziari a cui stiamo assistendo.
E ti prometto che d'ora in poi faro' solo commenti strettamente "culinari"!
Un bacione e buona giornata.

Irene ha detto...

@ale
lo so; lo sconforto è totale se penso alla politica sia della grecia che dell'italia. la frustrazione di vedere come vengano gestiti i NOSTRI soldi, è frustrante. che dire! non voglio abusare del "ogni crisi è un'opportunità" ma a volte capita che mi consoli con questa frase.
buona giornata

Penelope ha detto...

Πεντανόστιμο και άκρως "γαργαλιστικό" με το αυγουλάκι έτοιμο να "ξεχυθεί" επάνω τους Ειρήνη μου!

Irene ha detto...

@edith
senz'altro il problema è la natura snaturata dell'essere umano che produce tracolli di ogni genere.
per la ricetta, hai ragione, la cosa bella è che quando rompi il tuorlo questo si spande sulla pasta :) delizioso
un abbraccio

Gambetto ha detto...

Odio ammetterlo ma non ho parole per contrastare, ne per supportare come vorrei le considerazioni lette. Sono diviso ma non per questo resto inattivo sul piano della critica. La Grecia al momento è solo il paese più 'debole' al quale lasciare il cerino in mano e non oso pensare quale potrebbe essere il "saccheggio studiato" che ancora non è stato compiuto. Le guerre non si combattono solo con le armi, forse siamo in guerra e nemmeno ce ne siamo formalmente accorti, pur contandone le vittime. L'unica speranza al quale mi aggrappo non è la cucina, troppo palliativa e troppo assunta a fenomeno del momento per poter essere una via, piuttosto spero in quella necessità che avvertono in molti di cambiare aria, di aprirsi al cambio...
La nuova generazione...forse...probabilmente anche a noi tocca passare dalla critica al contributo fattivo, non si può star sempre seduti a guardare facendo gli intellettuali...
PS
Bentrovata cmq, mi mancava questo blog!

Irene ha detto...

@gambetto
si; siamo in guerra anche se non ce ne accorgiamo. ma la grecia non è il paese più debole cui è toccato essere la prima vittima per congiura a suo danno; ha dato il suo contributo affinchè fosse la prima a essere colpita; forse sarebbe stata colpita in ogni caso. ma avrebbe potuto essere l'ultima, con meno danni, forse, dico forse.
negare le sue responsabilità non la aiuta.

bentornato!!!!

Irene ha detto...

@penelope
ακριβως ετσι πηνελοπη μου. αυτο ακριβως ειπα στην εντιτ εδω πιο πανω.
φιλακια και καλη εβδομαδα

ΕΛΕΝΑ ha detto...

Μεγάλο και πονεμένο θέμα άνοιξες Ειρήνη μου!
Δεν ξέρω αν η Ελλαδίτσα μας θα ξαναγίνει ποτέ όπως ήταν, αυτό που ελπίζω είναι να ξαναγίνει ο Ελληνας ο χαρούμενος λαός που ήξερα, αυτός που γνώριζε και με λίγα να περνάει καλά και να χαίρεται την ζωή του.

Οι μακαρούνες ξέρω ότι είναι καρπαθιώτικο φαγάκι, τις φτιάχνει και η δικιά μας Ειρήνη που κατάγεται από την Κάρπαθο, και λέει ότι είναι εξαιρετικό!
Φιλιά, καλή βδομάδα!

Irene ha detto...

@elena
σιγουρα μεγαλο θεμα και πολυ πονεμενο ιδιαιτερα για οσους ζουν στην ελλαδα. δεν νομιζω οτι η ελλαδα θα ξαναγινει αυτο που ηταν, εκεινο που ελπιζω ειναι οτι ο κοσμος μετα απο το αρχικο και φυσιολογικο σοκ, θα αντιδρασει και θα προσαρμοστει στην καινουρια κατασταση αναδυκνειοντας τον καλυτερο εαυτο του.
φιλακια ελενα. το βραδυ θα ερθω να ψαξω τις μακαρουνες στο μπλογκ σας.

ειρηνη

Manu ha detto...

Irene, me encantan!!! a Fran, un gran enamorado de la griego le van a encantar, llevan trabajo pero merece la pena.
Si tenemos máquina para amasar pasta podemos usarla? un abrazo

Chrisi ha detto...

Ωραίο πιάτο Ειρήνη ,είχα ακουσει για τις μακαρούνες αλλα δεν ήξερα πως ηταν,ωραίες ειναι τελικά,καλό βράδυ ,φιλιά.

Irene ha detto...

@manu
si. certo che puoi usare la macchina. prova a mettere metà dell'acqua e aggiungi l'altra piano piano.
un abbraccio e buona giornata

irene

loulou ha detto...

Καλημέρα!Τ ις είχα ακούσει τις μακαρούνες αλλά δεν είχα δει ποτέ συνταγή..Ευχαριστούμε!

Irene ha detto...

@neli
τελικα, τελευταια με εχει πιασει μανια με τα παραδοσιακα ελληνικα ζυμαρικα και κριμα που δεν μπορω να τα βρω.
η μισκο δεν μπορει να μου στειλει μερικα???? :)
φιλακια νελλη μου σε ευχαριστω

Ειρήνη Ε. ha detto...

Ειρήνη, σήμερα μας σερβίρεις ένα από πιο αγαπημένα μου φαγάκια. Έχοντας καταγωγή από την Κάρπαθο, λατρεύω τις μακαρούνες. Στην οικογένειά μου, τις έφτιαχναν με αλεύρι ολικής άλεσης συνήθως. Γίνονται και με λευκό. Τις έφτιαχναν πιέζοντας το δάχτυλό τους, επάνω σε κομματάκια ζύμης, ώστε να γυρίσουν κυκλικά και να διπλώσουν. Τις σερβίρουμε με μπόλικο, ψιλοκομμένο ξερό κρεμμύδι, τσιγαρισμένο σε βούτυρο, ή βούτυρο και λάδι και τριμμένη ξερή μυζήθρα ή κεφαλοτύρι. Στην Κάρπαθο τις σερβίρουν και με λυωμένη σιτάκα, ένα τοπικο γαλακτοκομικό. Όταν βιάζομαι, αντικαθιστώ τις φρέσκιες μακαρούνες με πένες. Γίνεται νόστιμο το φαγητό και με αυτές.
Όσον αφορά το θέμα της κρίσης, είναι κάτι που δεν λείπει από καμμία σχεδόν συζήτηση στην Ελλάδα. Θέλω να ελπίζω σε ένα καλύτερο μέλλον. Για όλους μας.
Καλό μεσημέρι.

Fico e Uva ha detto...

come darti torto, sono tempi pesanti e difficili. Materialmente e mentalmente.
Questa ricetta mi piace molto, adoro preparare le uova in molti modi e questo non lo conoscevo.
ciao e buon pomeriggio
ficoeuva

Μarion, ha detto...

Eθεσες ένα μεγάλο θέμα Ειρήνη μου.
Σίγουρα κάποιος φταίει για όλο αυτό. Ναι μεν είναι παγκοσμια η κρίση αλλά μια χωρα σαν την Ελλάδα που ζουσε με δανεικά και σε εικονική πραγματικότητα όλα αυτά τα χρόνια, ήταν φυσικό κι επόμενο.
Ισως να είναι για καλό για να γυρίσουμε σε πιο υγιή ζωή.

Για αρχή απο την κουζίνα μας με σπιτικά αγνά προϊόντα.
Οι μακαρούνες σου εξαιρετικές και πολύ καλοφτιαγμένες.

ΦΙλιά

fannylarouge ha detto...

Ho scoperto oggi con immenso piacere questo blog mentre ero alla ricerca di specialità greche per una guida che sto traducendo sull'isola di Kos. Quanti ricordi... sono "grecofila" dal 1997, da allora ho passato le vacabze estive quasi ogni anno in Grecia e ho anche cercato di imparare la lingua da me per due anni, sebbene con enorme difficoltà sia per la complessità della lingua in sé che per la mancanza di una persona con cui fare pratica.
Avevamo addirittura progettato di comprare casa a Nafplio per goderci un giorno la pensione... ma tanto ci vorranno ancora (almeno) 20 anni :-)
Sull'argomento posso solo dire che spesso, parlando di crisi greca, sento dire che se lo sono voluto, bilanci statali falsi, corruzione e pensioni baby... ma in realtà, quanto c'è di diverso dal nostro paese??? Quanto clientelismo nelle strutture pubbliche, quanto spreco, quanta corruzione attanagliano l'Italia da sempre? Io sinceramemnte non ci vedo poi tante differenze, se non forse nel tessuto industriale. "Una faccia una razza" non è poi tanto un modo di dire, a ben vedere...
Spero di farmi ispirare molto presto dal tuo blog in cucina, cercando anche di capire i commenti dei tuoi compatrioti...
Saluti
Stefania

Irene ha detto...

@eirini
ειναι η πρωτη φορα που τις εφιαξα, και ψαχνοντας ειδα οτι γινονται και με το σχημα που ειπες και μοιαζουν με τα κρητικα σκιουφιχτα που ειναι ιδια με τα ιταλικα cavatelli. εχουμε πολλα κοινα στοιχεια.
το σερβιρισμα με το κρεμμυδι το ειδα, μονο που προτιμησα κατι διαφορετικο για να γινει λιγο πιο πλουσιο μα καποια στιγμη θα το δοκιμασω. δυστυχως δεν γνωριζω την σιτακα που θα ηθελα πολυ να δοκιμασω. ελπιζω καποια στιγμη να μπορεσω να ερθω στο πανεμορφο νησι. λυπαμαι ομως πολυ που εχουμε τοσα μα τοσα προιοντα αλλα τοσο δυσευρεστα, ακομη και στην ιδια την ελλαδα.
καλο σου βραδυ και ελπιζω να ερθουν γρηγορα καλυτερες στιγμες για την ελλαδα που εχω βαθια στο μυαλο και στην καρδια μου.
καλο βραδυ και σε ευχαριστω

Irene ha detto...

@fico e uva
grazie. spero che grazie a queste fasi così pesanti si riesca a concepire una vita molto più umana.
buona serata

irene

Irene ha detto...

@marion
τα κακα της ελλαδας ειναι πολλα και γνωστα. δεν ψαχνω κανενα ελαφρυντικο διοτι δεν υπαρχει. παρολαυτα η κριση ειναι παγκοσμια και λεω οτι ισως, ισως, εαν η ελλαδα ειχε μια διαφορετικη πολιτικη, πιο διαφανη, με λιγοτερη διαφθορα, με αξιους ηγετες να μπορουσε να την περασει με λιγοτερη σκληροτητα. για το καθολου δεν ειμαι σιγουρη.
σε ευχαριστω. καλο βραδυ

Irene ha detto...

@fanny
che piacere conoscerti! benvenuta!
a un'amante della grecia e di nafplio (non c'è volta che vada nel peloponneso e non ci vada a bere un qualcosa seduta su un cafè sul lungomare a guardare il mare e il bourtzi nel bel mezzo) non posso che dichiararmi disponibile a un qualsiasi aiuto dovesse servire nei limiti delle mie conoscenze e possibilità. dalla lingua al cibo i luoghi....
per la situazione invece, vedi lo so che altrove non sia meglio. e quando quel non meglio riguarda il paese che ho scelto di vivere, la faccenda si fa veramente drammatica. a volte mi domando perchè, visto che ho lasciato la grecia, non ho scelto un altro paese anzichè l'italia. che ne so, la danimarca, l'olanda, la svezia, boh!!!
non mi illudo che questi paesi siano il paradiso, vivessi ne scoprirei un sacco di problemi, ma sento di aver un gran bisogno di aria... aria pulita....
sto soffocando dai mali che affondano i miei due paesi...
questo per dire che che al consolarmi vedendo che qui non sia meglio preferisco guardare laddove un un pò meglio sia possibile.

grazie del tuo commento

irene

fannylarouge ha detto...

Ciao Irene,
non dirlo a me che di mestiere traduco dal Tedesco e se non avessi già avuto allora un quasi-marito 20 anni fa sarei volata in Germania già col lavoro in tasca!
Quello che ho detto era per rimarcare che quello che "si son voluto loro" che lo siamo voluto in realtà anche noi, per il resto non posso che concordare al 100% con te :-)
Σε ευχαριστω πολυ και καλό βραδυ
Fanny

fannylarouge ha detto...

PS: quale bar di Nafplio? Ηλιοστάσιο oppure quei bar molto trendy ma tremendamente chiassosi con la musica a palla lungo il porto? :-)
Ti confesso che a Nafplio c'è anche la mia "pusher" di scarpe preferita, spesso non compravo scarpe in Italia per prenderle poi da lei.. siamo anche diventate amiche!

Irene ha detto...

@fannylarouge
il "kontoghiorgios" è un bar che ricordo con piacere. l'iliostasio non me lo ricordo, ma tieni presente che l'ultima volta che ci sono stata risale a circa 3 anni fa.
se dovessi tornare, ti chiederò l'indirizzo della "pusher di scarpe":)
grazie dei commenti
buonissima giornata

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