07/05/12

fave fritte




Mio zio era un asso nel preparare i coni di carta.
Aveva un piccolo negozio in un sobborgo di Atene.
Uno di quelli negozi che vendono un po’ di tutto; sigarette,  dolci, frutta secca, bibite, gelati, quaderni, detersivi, etc. etc. Una sorta di bottega di paese.
Preparava i coni di carta per infilarci le noccioline, i semi di girasole o di zucca,  i ceci abbrustoliti, che all’epoca tutto quanto si vendeva esclusivamente sfuso.
Impilava i coni secondo il valore della merce; dimensioni di 2 dracme, di 3, di 4 e se non ricordo male credo arrivasse fino a 5; superare le 5 dracme significava che si dava un party e quindi si andava a fare  spesa altrove!!!!!

Io ho provato a fare un cono decente ma mi è riuscito proprio male; mi sono autoassolta pensando che è colpa della cartaforno, troppo scivolosa!!!

Le fave le ho fatte innanzitutto perché sgranocchiare è il mio passatempo preferito e poi per completare la trilogia di legumi fritti: fagioli, ceci e fave.

Le ho messe a mollo in acqua fredda per 24 ore, cambiando l'acqua un paio di volte.
Una volta scolate, le ho asciugate bene e le ho fritte in olio di arachidi bollente.
Le ho tolte con la schiumarola e le ho sistemate in carta assorbente; ho condito con  del sale e della paprika dolce.




12 commenti:

Gambetto ha detto...

I coni sono solo di carta assorbente, quella che viene usata per i fritti di strada, quella nella quale mi mettevano i pezzetti di frittura comprati nella friggitoria più affollata della città dove dopo una lunga fila era tutto uno scottarsi dita e lingua ma si andava dritti a finirlo quel conetto tornando a casa con un sentore di fritto evidente. Mai fatte le fave così...qui tocca scrivere un libro...si si l'ho proprio con te ;)
PS
Quest'anno il mio super regalo di Natale di MissD sai cosa è stato...il libro della cucina di Vefa :D ehehehehehehe
Me lo guardo e mi viene il sorriso :)

nadia ha detto...

Ciao Irene, che simpatico stuzzichino! Spiegami un pò meglio, sono fave secche o fresche? Sono bianche e non verdi, è una qualità particolare?

Isabel ha detto...

Conocí una tienda de ese estilo en Monastiraki, aunque por la zona hay muchas.
Resulta tan rústico y agradable comer algo así, de picoteo en conos de papel, verdad?
Qué rico...

ΕΛΕΝΑ ha detto...

Καλή βδομάδα Ειρήνη μου!
Πολλές ευχές για την γιορτή σου προχθές!
Φιλιά!

Irene ha detto...

@gambetto
con noi la vita di chi vuole farci un regalo è fin troppo facile!!!! ieri era il mio compleanno e indovina un pò cosa ho avuto in regalo..... libri di cucina, libri di cucina, libri di cucina.
a dire il vero uno parlava di storie di donne che hanno sfondato nel agroalimentare. onde per cui, se vogliamo scrivere un libro a 4 mani, ci sto!!!!! e aspetto qualche ricetta greca!

@nadia
le fave secche, gialle; non ho usato un tipo particolare, sono quelle normalissime decorticate del supermarket.

@isabel
infatti negozi così ce ne sono tanti tanti.
per fortuna perchè io li amo molto.

@elena
σε ευχαριστω πολυ. νασαι καλα.
καλη σου μερα

irene

nadia ha detto...

Ho capito, grazie Irene :-)

Kate ha detto...

:-) altra similitudine con la Sicilia: anche da noi ci sono ancora negozianti che mettono frutta, verdura e legumi secchi nei coni di carta pane, da noi in siciliano si chiamano "coppi".
Mai assaggiate le fave fritte, mi incuriosiscono molto, e visto che è ancora periodo, voglio proprio provare! Un abbraccio.

Irene ha detto...

@nadia
:)

@caterina
ma secondo te, è casuale che io adori la sicilia??? un bacio

irene

Lenia ha detto...

Che bella idea!Χρόνια σου πολλά για τη γιορτή σου έστω και καθυστερημένα!Φιλάκια,Ειρήνη μου!

Irene ha detto...

@lenia
σε ευχαριστω πολυ πολυ!
φιλακια και σε εσενα.

Mijú ha detto...

Que buenísimos se ven en esas fotos.
Un saludito

matematicaecucina ha detto...

Quella dei "cuoppi" è anche un'abitudine della mia città, Salerno. In questo momento è di moda il "cuoppo" pieno di piccoli pesci fritti. La cucina, con i suoi piatti e le sue tradizioni, unisce i popoli. Laura

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